Roma, Juan ai saluti:| 'Me ne vado a testa alta'
«Una cosa è certa, vado via a testa alta, ho sempre fatto il mio dovere. E di questo sono orgoglioso».
Dopo 5 anni, la storia giallorossa di Juan finisce così[...]
Perché Juan va via da Roma?
«Perché nel calcio ci sono i cicli e il mio a Roma è stato molto bello. La cosa che mi porterò dentro è il rispetto che ho avuto sempre da tutti i compagni. Sono sempre stato io, senza falsità».
La gente le ha sempre voluto bene?
«Spero che i tifosi mi ricordino per come sono. Non ho provato mai a essere ruffiano, sono andato sotto la curva solo una volta, dopo un gol all'Inter. Mi resteranno nel cuore».
In 5 anni ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa. Troppo poco?
«Poteva esserci uno scudetto, se non due. Purtroppo abbiamo trovato davanti a noi l'Inter, una squadra troppo più forte».
C'è chi dice che lei fisicamente non ce la faceva più.
«Questa è la cosa che mi dispiace, qualcuno ha provato a mettere in giro cose non vere. Io ho dei valori e tra questi dare sempre tutto. Anche quando avevo problemi fisici».
Secondo lei era adatto al gioco di Zeman?
«Avrei dato tutto anche con lui».
Al suo posto arriva Castàn. Che giocatore è?
«Ci ho parlato, anche per congratularmi per Libertadores vinta. Mi ha fatto una bella impressione. Spero sia anche più forte di me».
Secondo lei questa Roma è al livello delle big?
«C'è tanta voglia e il gruppo ha carattere, ma deve tornare in Champions».
Le piace la Roma americana?
«Per me la proprietà può essere italiana, americana o araba, ma la Roma sarà sempre la Roma. E cioè dei tifosi».
Perché l'Internacional e non il suo Flamengo?
«Con il Fla non siamo mai riusciti a chiudere. Poi ho trovato l'accordo con l'Inter e a Rio mi hanno richiamato. Ma avevo già dato la parola. Ripeto, sono fatto così. E ne sono orgoglioso».