E' ormai più di un anno che la famiglia Sensi e Unicredit si confrontano in maniera serrata. L'istituto bancario, infatti, non solo è detentore del 49% delle azioni di Italpetroli, ma vanta anche gran parte del debito che grava sul gruppo facente capo alla famiglia Sensi. E' proprio sulla necessità di rientrare dal debito che si stanno giocando i destini di Italpetroli e della Roma. Riviviamo le principali tappe del confronto tra Unicredit e la dirigenza di Italpetroli.
28 maggio 2009 - Rosella, Silvia e Maria Cristina Sensi, accompagnate dal legale di famiglia Gianroberto Di Giovanni, vengono convocate dal dottor Paolo Fiorentino, numero due di Unicredit. La banca nella sostanza chiede garanzie per il rientro dal debito dopo il mancato pagamento della prima rata prevista (circa 130 milioni di euro). E' una sorta di ultimatum da parte dell'istituto creditizio.
30 maggio 2009 - La mossa della famiglia Sensi non si fa attendere: con un comunicato ufficiale Italpetroli rende noto di 'aver avviato contatti con Mediobanca' e 'di volersi avvalere della stessa per studiare le migliori modalità per gestire l'attuale situazione debitoria nei confronti del ceto bancario'.
27 luglio 2009 - Rosella Sensi incontra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, uomo vicino al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alla ricerca di una mediazione politica.
16 settembre 2009 - Passo pesante di Unicredit che con un duplice atto depositato presso i tribunali di Grosseto e Civitavecchia pignora due alberghi di proprietà della famiglia Sensi, il Filippo II all'Argentario e il Sunbay Park Hotel a Civitavecchia.
3 novembre 2009 - L'avvocato Roberto Cappelli, consigliere di Italpetroli e rappresentante di Unicredit nella holding della famiglia Sensi, si dimette dalla carica di consigliere. Le dimissioni di Cappelli fanno parte della strategia messa in atto da Unicredit e preannuncia altre azioni da parte dell'istituto di Piazza Cordusio nei confronti di Italpetroli.
4 novembre 2009 - Attraverso una nota diffusa da Adnkronos il gruppo Italpetroli fa sapere di voler 'dimostrare presto che i pignoramenti dei due alberghi sono frutto di un'azione tanto illegittima quanto abusiva'.
18 novembre 2009 - Unicredit cita in tribuna le il gruppo Italpetroli per ottenere la nullità o l'annullamento del bilancio 2008 della holding della famiglia Sensi.
19 novembre 2009 - Con una conferenza stampa Rosella Sensi passa al contrattacco. 'Italpetroli non è sull'orlo del fallimento, è ingiustificato l'atto di impugnare il bilancio'.
20 novembre 2009 - Rosella Sensi ribadisce radiofonicamente i concetti espressi il giorno precedente in conferenza stampa. 'Non siamo un gruppo in liquidazione, la Roma è una società sana e solida'. Intanto secondo l'agenzia Adnkronos sarebbero stati respinti dal Tribunale di Roma sette richieste di decreto ingiuntivo fatte dall’istituto bancario.
21 novembre 2009 - Scende in campo, in via riservata, anche il sindaco Alemanno che cerca di far sedere a un tavolo le due parti. Sempre attraverso Adnkronos si rende noto che 'in base agli accordi con Unicredit i debiti Italpetroli non sono esigibili sino al primo gennaio 2011'. Inoltre viene ufficializzato che tutti e tredici i decreti ingiuntivi di Unicredit sono stati respinti dal Tribunale di Roma.
23 novembre 2009 - In Campidoglio si tiene l'incontro tra i rappresentanti di Italpetroli e Unicredit. Al tavolo siedono il sindaco di Roma Gianni Alemanno, promotore dell'incontro tra le parti, Rosella Sensi, Paolo Fiorentino, numero due di Unicredit, Maurizio Cereda, direttore generale di Mediobanca e Pippo Marra, rappresentante di Adnkronos e consigliere d’amministrazione della Roma. L'incontro a cinque però si conclude con un nulla di fatto ammesso dallo stesso Alemanno che parla di 'clima gelido'.
30 maggio 2010 - La Sensi a distanza di meno di un anno incontra per la seconda volta Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.