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  • Roma-Inter, fra Fonseca e Conte è la sfida degli opposti: ecco come vincerla

    Roma-Inter, fra Fonseca e Conte è la sfida degli opposti: ecco come vincerla

    Il Milan dovrà riuscire ad archiviare la prima sconfitta del campionato, subita contro la Juventus, per cercare di rimanere in cima alla classifica di Serie A per un’altra settimana. I turni ravvicinati e le assenze legate a infortuni e COVID-19 non fanno che intralciare l’Indice di Stabilità dei rossoneri. Quello di inizio 2021 è un Milan in difficoltà, che ha iniziato l’anno con i più bassi Indici di Efficienza stagionali: dal 92-93% cui ci aveva abituato, è sceso al 90-91% - come dire che è passato dalla lotta scudetto a quella per un piazzamento in Europa. 2% è la forbice di Instabilità su cui balla anche il Torino, sebbene partendo da valori più bassi (IET 88,5-90,5%); ma Giampaolo sembra aver registrato al meglio la difesa che, soprattutto con Singo e Izzo, sta attraversando un ottimo momento di forma fisica (IEF 93%). Sarà quindi una gara difficile per il Milan, complice l’assenza di Hakan Calhanoglu: dall'arrivo del turco nell'estate del 2017 i rossoneri hanno vinto solo il 33% delle partite senza di lui in campo, percentuale che sale al 53.4% con lui. Nell’ultimo turno, per fronteggiare i campioni d’Italia, i rossoneri hanno prodotto uno stress atletico di gran lunga superiore a quello sviluppato dai granata (+5% di distanza, +16% di alta intensità, +28% di sprint): scopriremo se tre giorni di recupero saranno stati sufficienti alla squadra di Pioli per recuperare le energie necessarie.

    Roma-Inter, fra Fonseca e Conte è la sfida degli opposti: ecco come vincerla

    Dal big-match di mercoledì è uscita rinvigorita e in piena corsa per il titolo la Juventus, che, se manterrà le promesse (IET +1%, IEF +2,5%) renderà la vita difficile al Sassuolo. La squadra di De Zerbi dovrà puntare sulla propria caratteristica principale, quella che ne sta contraddistinguendo la stagione: il palleggio (K-Pass +2,6%). I neroverdi producono mediamente il 22% di passaggi di medio-alta difficoltà in più, completandone addirittura 10 in più per quanto riguarda quelli ad altissima difficoltà, con un Domenico Berardi (cinque) a livello dei top della Serie A (domenica però molto assente per infortunio). Si affronteranno due squadre ben diverse negli stili di gioco; nell’ultimo turno i bianconeri hanno prodotto più alta intensità (+15%) e più sprint (+76%), mentre i neroverdi più accelerazioni (+15%). Le due squadre si presenteranno dunque con un carico di affaticamento da stress muscolare superiore alla norma.

    Gli occhi saranno tutti puntati però sulla Capitale, per un big match che vede di fronte Roma e Inter, entrambe in lotta per i primi posti. Due modi di giocare opposti quelli di Conte e di Fonseca: aggressività offensiva contro aggressività difensiva, questa può essere la sintesi dell’anticipo domenicale dell’Olimpico. Se l’Inter sembra fatta a somiglianza del suo condottiero (Aggressività offensiva 93,7%, 1vs1 offensivi 94,5%), i palleggiatori di Fonseca sfiniscono gli avversari accorciando rapidamente sul portatore di palla (Aggressività difensiva 92,5%, Pressing 91,5%) per poi mettere in moto una manovra che completa oltre il 60% di passaggi ad altissima difficoltà, la metà dei quali prodotti da Mkhitaryan e Cristante. Nell’ultimo turno, Inter e Roma hanno sviluppato un carico esterno simile, percorrendo ciascuna circa 110 km di cui 27 ad alta intensità, ad eccezione della quantità di sprint, che ha visto i giallorossi produrne il 27% in più – un dato che potrebbe influire sulla forma fisica di questo fine settimana. Se dal punto di vista tattico la prestazione è sovrapponibile (K-Movement 92% circa), i nerazzurri sono molto più intraprendenti nella ricerca dei duelli, creando il doppio delle occasioni di uno contro uno: basti pensare che contro lo stesso avversario (Crotone) i ragazzi di Conte hanno saltato l’uomo nove volte, mentre i giallorossi solamente due. I nerazzurri si affideranno verosimilmente alle giocate dei singoli, mentre la Roma dovrà contare sulla solita coralità.  

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