Roma-Inter, fra Fonseca e Conte è la sfida degli opposti: ecco come vincerla
Dal big-match di mercoledì è uscita rinvigorita e in piena corsa per il titolo la Juventus, che, se manterrà le promesse (IET +1%, IEF +2,5%) renderà la vita difficile al Sassuolo. La squadra di De Zerbi dovrà puntare sulla propria caratteristica principale, quella che ne sta contraddistinguendo la stagione: il palleggio (K-Pass +2,6%). I neroverdi producono mediamente il 22% di passaggi di medio-alta difficoltà in più, completandone addirittura 10 in più per quanto riguarda quelli ad altissima difficoltà, con un Domenico Berardi (cinque) a livello dei top della Serie A (domenica però molto assente per infortunio). Si affronteranno due squadre ben diverse negli stili di gioco; nell’ultimo turno i bianconeri hanno prodotto più alta intensità (+15%) e più sprint (+76%), mentre i neroverdi più accelerazioni (+15%). Le due squadre si presenteranno dunque con un carico di affaticamento da stress muscolare superiore alla norma.
Gli occhi saranno tutti puntati però sulla Capitale, per un big match che vede di fronte Roma e Inter, entrambe in lotta per i primi posti. Due modi di giocare opposti quelli di Conte e di Fonseca: aggressività offensiva contro aggressività difensiva, questa può essere la sintesi dell’anticipo domenicale dell’Olimpico. Se l’Inter sembra fatta a somiglianza del suo condottiero (Aggressività offensiva 93,7%, 1vs1 offensivi 94,5%), i palleggiatori di Fonseca sfiniscono gli avversari accorciando rapidamente sul portatore di palla (Aggressività difensiva 92,5%, Pressing 91,5%) per poi mettere in moto una manovra che completa oltre il 60% di passaggi ad altissima difficoltà, la metà dei quali prodotti da Mkhitaryan e Cristante. Nell’ultimo turno, Inter e Roma hanno sviluppato un carico esterno simile, percorrendo ciascuna circa 110 km di cui 27 ad alta intensità, ad eccezione della quantità di sprint, che ha visto i giallorossi produrne il 27% in più – un dato che potrebbe influire sulla forma fisica di questo fine settimana. Se dal punto di vista tattico la prestazione è sovrapponibile (K-Movement 92% circa), i nerazzurri sono molto più intraprendenti nella ricerca dei duelli, creando il doppio delle occasioni di uno contro uno: basti pensare che contro lo stesso avversario (Crotone) i ragazzi di Conte hanno saltato l’uomo nove volte, mentre i giallorossi solamente due. I nerazzurri si affideranno verosimilmente alle giocate dei singoli, mentre la Roma dovrà contare sulla solita coralità.