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    Roma, incontro con il Lipsia per sbloccare Angelino. Cosa manca per chiudere

    Roma, incontro con il Lipsia per sbloccare Angelino. Cosa manca per chiudere

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    "Angelino? Vediamo..." Il direttore sportivo uscente della Roma, Tiago Pinto, non smette di lavorare per la società giallorossa e, fino all'ultimo giorno di questo calciomercato invernale proverà a regalare a Daniele De Rossi i rinforzi chiesti a gran voce. Fra questi c'è anche il terzino che ha giocato la prima parte della stagione al Galatasaray, lo spagnolo José Ángel Esmorís Tasende o più semplicemente Angelino. E oggi è stata giornata di incontri e di passi avanti per provare ad arrivare il prima possibile alla chiusura.


    INCONTRO -
    Nel pomeriggio di oggi, infatti, la Roma e il Lipsia, club proprietario del cartellino, si sono incontrati per provare a trovare l'intesa per portare il terzino ex-Manchester City e PSV nella capitale. Un summit positivo perché la società giallorossa ha trovato la quadra, anche a livello economico per riuscire ad ottenre il terzino classe 1997 almeno fino a fine stagione. Le due squadre hanno infatti trovato la quadra per un prestito con diritto di riscatto fissato a 6 milioni di euro. 

    ORA TOCCA AL GALA - La palla ora passa dalla Roma al Galatasaray perché sì, il Lipsia è proprietario del cartellino, ma il Galatasaray deve prima liberarlo interrompendo con sei mesi di anticipo il prestito concordato a inizio anno con la società tedesca. Angelino era stato infatti prelevato in prestito con diritto di riscatto che si sarebbe trasformato in obbligo al raggiungimento della 20esima presenza stagionale. Giunto a quota 19, tuttavia Angelino è stato di fatto messo fuori rosa, non convocato da Okan Buruk già da metà dicembre. Difficile ipotizzare che il club turco si metta quindi di traverso per continuare a pagare un giocatore che non può utilizzare oppure che, altrimenti, dovrebbe già riscattare. La Roma è pronta a chiudere e, appena arriverà il via libera, ha già i documenti pronti da far firmare al Lipsia.

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