Roma, il preparatore: 'Ecco perché è più sicuro allenarsi a Trigoria invece che in un parco'
"Pensate a quante persone ci sono in giro - prosegue Fanchini -. Chiunque potrebbe avvicinarsi al calciatore, anche per solo per un saluto. Questo porterebbe al rischio di contagio per i cittadini e per i giocatori. Senza parlare dell'aspetto legato agli infortuni, perché un parco ha buche e terreni asfaltati".
Le modalità: “Accogliere i calciatori in gruppi, abbiamo tre campi di allenamento in erba naturale e questo vorrebbe dire avere sullo stesso terreno di gioco massimo tre giocatori per volta, tenendoli a distanza. Ognuno ha la sua camera e potrebbe farsi la doccia lì. In più, la nostra è una struttura chiusa e controllata, dove l'accesso sarà consentito solo ai pochi calciatori e al personale che deve lavorare in quel momento, senza creare situazioni ambigue. E prima si ricomincia, anche in forma individuale, meglio è. Prima di tutto per evitare infortuni, non solo per una questione di performance".