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    Roma, il domino parte da Diawara: quattro nomi per l'ultimo colpo a centrocampo

    Roma, il domino parte da Diawara: quattro nomi per l'ultimo colpo a centrocampo

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    La Roma si sta muovendo con grande fretta e fiducia per chiudere l'ultimo colpo a centrocampo e regalare un nuovo acquisto a José Mourinho dopo Maitland Niles e Sergio Oliveira. Una piccola rivoluzione quella della linea mediana, che per concretizzarsi dovrà inevitabilmente partire da quella che è e resta oggi la principale problematica per il direttore generale Tiago Pinto: convincere Diawara ad accettare una delle tante pretendenti che si sono fatte avanti nelle ultime settimane.

    IL DOMINO PARTE DA DIAWARA - Il centrocampista guineano ha rifiutato recentemente tante proposte, non ultima quella del Galatasaray in Turchia mentre per la Serie A, sullo sfondo, rimangono timide le piste Fiorentina, Venezia e Sampdoria. La verità è che il giocatore sta spingendo per il trasferimento in Liga al Valencia e anche oggi c'è stato un nuovo contatto fra le parti con la società giallorossa che sta spingendo per l'inserimento almeno del diritto di riscatto da parte dei Murcielagos che dovranno anche pagare interamente lo stipendio del giocatore.

    TRE NOMI - La pista Xhaka dall'Arsenal non si è ancora riaccesa prepotentemente e sebbene un tentativo verrà fatto in extremis ci sono tante difficoltà per portarlo a Roma già a gennaio, mentre è più percorribile la pista per giugno. Sono quindi altri 3 i profili più facilmente raggiungibili se non dovesse arrivare l'ok per lo svizzero. Ndombele è in uscita dal Tottenham ed è stato proposto ma l'ingaggio resta un problema per i giallorossi nonostante il gradimento. Più alla portata è Danilo Pereira, in uscita dal PSG, che però chiede l'inserimento di un diritto di riscatto importante. Infine non va trascurato il nome di Naithan Nandez per cui il Cagliari chiede l'obbligo di riscatto a 16 milioni, ma che per ingaggio e possibilità di dilazionare almeno su 18 mesi il prestito, può essere considerato un affare più che sostenibile.

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