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Scontro sui conti, la Roma replica al Sole 24 Ore su debiti e iscrizione
IL DEBITO - Nell’articolo si fa riferimento al debito, salito da 192 milioni a 218. Tuttavia - secondo l'As Roma - si ignora il rapporto con i ricavi correnti: 192 su 175 lo scorso anno, 218 su 251 quest’anno. La mancanza, per il club, è ancora più evidente (e grave) se si prende in considerazione il dato complessivo dei ricavi, quello che include le plusvalenze: 320 milioni di euro. Una cifra, quella degli ultimi ricavi, che non considera le plusvalenze di 69 milioni di euro legate alle cessioni di Skorupski e Nainggolan. Secondo la Roma non sono state prese in considerazione le partenze di Strootman e Alisson, i cui guadagni rientreranno nel bilancio del 2019. Secondo Dragoni, invece, lo scorporo del marchio con ramo d’azienda commerciale – operazione peraltro effettuata nel 2007 dalla precedente proprietà – costituirebbe una “cosmesi contabile”. Una definizione che lascia il club giallorosso a bocca aperta.
ISCRIZIONE AL CAMPIONATO - Dragoni nel suo articolo si chiede come sia possibile l’iscrizione al campionato, arrivando alla conclusione che la pratica ha ottenuto il nulla osta della Figc, come l’Inter e il Milan. Anche su questo punto la Roma ribatte: "il club giallorosso non ha ottenuto nessun nulla osta, semplicemente opera nel rispetto delle regole. Sarebbe sufficiente comprendere che i nostri asset sono in gran parte costituiti da calciatori e – se il loro valore contabile (quello reale supera il doppio) è di 200 milioni di euro – non potranno mai costituire un problema che mina la continuità aziendale i 100 milioni di patrimonio consolidato negativo, come peraltro certificato ogni anno da sindaci, revisori esterni, Covisoc e Consob".
PASSIVO - Infine la Roma replica anche sul tema del passivo di bilancio: "Quanto al passivo di circa 25 milioni di euro di quest’anno, abbiamo già avuto modo di sottolineare come la cifra sia insignificante rispetto agli asset della Roma. Semmai rappresenta la testimonianza che il club continua a investire sulla competitività, anziché raggiungere (facilmente) il break even. Vale anche la pena ricordare che il bilancio – secondo i parametri del Financial Fair Play – è in pareggio". Insomma la Roma ci tiene a ribadire come la situazione sia sotto controllo. Numeri che inducono quindi all’ottimismo per il futuro giallorosso. La chiusura del bilancio in passivo è stata una scelta della Roma per garantire la competitività massima possibile. Quella di spendere più di quanto è stato ricavato è stata una strategia della società per aumentare ancor di più il livello di competitività del club, sia in termini sportivi sia finanziari. Si attende ora la controreplica de Il Sole 24 Ore.
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