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Paradosso Roma: ora è una squadra, ma è sparito Dzeko
La Roma di Eusebio Di Francesco perde nella quinta gara della fase a gironi di Champions League in casa dell’Atletico Madrid ma non compromette le probabilità di qualificazione agli ottavi di finale. Ai giallorossi basterà un pareggio per certificare il passaggio alla fase a gironi. Ma la vera nota stonata è che Edin Dzeko ha smarrito la via del gol, infatti l'attaccante bosniaco anche contro l'Atletico non è riuscito a segnare.
I NUMERI - Edin Dzeko ha collezionato sette reti in campionato, in un lasso di tempo che va dal 26 agosto al primo ottobre in cinque partite consecutive: rispettivamente contro Inter, Verona, Benevento, Udinese e Milan. Da quel momento in poi il centravanti classe 1986 ha incominciato un digiuno che dura da ben 53 giorni, l'astinenza da gol toccherà i due mesi qualora non dovesse sbloccarsi a Marassi domenica contro il Genoa. Il discorso non cambia molto per quanto riguarda la Champions, dove l'assenza dal tabellino perdura da oltre un mese, infatti l'ultimo gol nell'Europa che conta è datato 18 ottobre nella doppietta a Londra nel rocambolesco 3-3 con il Chelsea. I risultati della Roma, sia in Serie A che in Champions ne hanno risentito solo in parte, ma la svolta appare necessaria, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti in Serie A.
MANCA IL BOMBER DZEKO - I capitolini si trovano al quarto posto in classifica in campionato e molte delle loro vittorie sono arrivate attingendo dalle tenuta difensiva n più di un'occasione è bastato un gol per avere la meglio sugli avversari, ne sono un esempio i risultati positivi ottenuti contro Torino, Crotone e Bologna. La sensazione è che se gli obiettivi sono quelli massimi, sia in Europa che in Italia, puntare sull'equilibrio in difesa non possa bastare e che alla Roma occorra in tal senso una rapida inversione di tendenza. Se si guarda al nostro campionato, i numeri dicono che le tre squadre che stanno davanti ai giallorossi (Juventus, Inter e Napoli) hanno un'attacco molto più prolifico con un gioco molto più offensivo: 23 gol per la Roma contro i 37 della Juventus, i 34 del Napoli e i 25 dell'Inter. Il divario appare piuttosto significativo se si pensa all'apporto dei bomber: Dybala 15 gol, Mertens 10 gol e Icardi 13 gol contro i 7 di Dzeko. L'attaccante romanista in quanto bomber designato della sua squadra, non ce ne vogliano Perotti e El Shaarawy, è chiamato a ritrovare la vena realizzativa che lo aveva contraddistinto nella scorsa stagione, diventandone il capocannoniere (29 gol). Per ambire al primo posto, è necessario alzare l'asticella del numero delle reti, considerando che gli altri club possono vantare in squadra delle vere e proprie macchine da guerra. In Europa vale lo stesso discorso, l'apporto di Dzeko sarà fondamentale per affrontare con coraggio gli altri club europei, più esperti e dotati di giocatori di grandissimo livello.
I NUMERI - Edin Dzeko ha collezionato sette reti in campionato, in un lasso di tempo che va dal 26 agosto al primo ottobre in cinque partite consecutive: rispettivamente contro Inter, Verona, Benevento, Udinese e Milan. Da quel momento in poi il centravanti classe 1986 ha incominciato un digiuno che dura da ben 53 giorni, l'astinenza da gol toccherà i due mesi qualora non dovesse sbloccarsi a Marassi domenica contro il Genoa. Il discorso non cambia molto per quanto riguarda la Champions, dove l'assenza dal tabellino perdura da oltre un mese, infatti l'ultimo gol nell'Europa che conta è datato 18 ottobre nella doppietta a Londra nel rocambolesco 3-3 con il Chelsea. I risultati della Roma, sia in Serie A che in Champions ne hanno risentito solo in parte, ma la svolta appare necessaria, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti in Serie A.
MANCA IL BOMBER DZEKO - I capitolini si trovano al quarto posto in classifica in campionato e molte delle loro vittorie sono arrivate attingendo dalle tenuta difensiva n più di un'occasione è bastato un gol per avere la meglio sugli avversari, ne sono un esempio i risultati positivi ottenuti contro Torino, Crotone e Bologna. La sensazione è che se gli obiettivi sono quelli massimi, sia in Europa che in Italia, puntare sull'equilibrio in difesa non possa bastare e che alla Roma occorra in tal senso una rapida inversione di tendenza. Se si guarda al nostro campionato, i numeri dicono che le tre squadre che stanno davanti ai giallorossi (Juventus, Inter e Napoli) hanno un'attacco molto più prolifico con un gioco molto più offensivo: 23 gol per la Roma contro i 37 della Juventus, i 34 del Napoli e i 25 dell'Inter. Il divario appare piuttosto significativo se si pensa all'apporto dei bomber: Dybala 15 gol, Mertens 10 gol e Icardi 13 gol contro i 7 di Dzeko. L'attaccante romanista in quanto bomber designato della sua squadra, non ce ne vogliano Perotti e El Shaarawy, è chiamato a ritrovare la vena realizzativa che lo aveva contraddistinto nella scorsa stagione, diventandone il capocannoniere (29 gol). Per ambire al primo posto, è necessario alzare l'asticella del numero delle reti, considerando che gli altri club possono vantare in squadra delle vere e proprie macchine da guerra. In Europa vale lo stesso discorso, l'apporto di Dzeko sarà fondamentale per affrontare con coraggio gli altri club europei, più esperti e dotati di giocatori di grandissimo livello.