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    Roma, giocano sempre gli stessi: le colpe di Pallotta ricadono su Spalletti

    Roma, giocano sempre gli stessi: le colpe di Pallotta ricadono su Spalletti

    • Federico Zanon
    Un'altra sconfitta pesante, la seconda in una settimana. Prima con la Lazio, ora con il Lione, sempre con due gol di scarto. In una settimana la Roma si è complicata terribilmente il cammino in Coppa Italia e in Europa League, per rimanere in corsa, per sperare di alzare un trofeo al termine della stagione serviranno due prove perfette giovedì prossimo, nel ritorno con i francesi, e il 5 aprile, in un derby che non è mai una partita come le altre. Nuove sfide, tutte decisive, come quelle che la Roma ha giocato negli ultimi 40 giorni. Tra Coppa nazionale, Europa e campionato, infatti, gli uomini di Spalletti sono scesi in campo 10 volte, con un bilancio di 6 vittorie e 4 sconfitte, tutte arrivate negli ultimi 5 match. Un'involuzione che ha nella condizione fisica la facile spiegazione. La Roma è stanca, non è più in grado di esprimersi sui suoi livelli per 90 minuti.

    SEMPRE GLI STESSI - Quando sta bene, quando le gambe seguono la testa, la Roma gioca un calcio splendido, concreto, divertente. Quando perde energie e lucidità si scioglie, come neve al sole. Inutile girarci troppo intorno, la coperta è corta, per il tipo di gioco di Spalletti, estremamente dispendioso, serviva una rosa più ampia, una panchina più lunga. L'ex allenatore dello Zenit a gennaio aveva richiesto rinforzi, avevo domandato giocatori pronti (Defrel e Gomez), non è stato accontentato. Motivo per il quale è stato e sarà costretto a far giocare sempre gli stessi

    POCHE SCELTE - La Roma ha 13 titolari, stop. In difesa, se viene a mancare uno tra Rudiger, Fazio o Manolas sono guai. Né Vermaelen, né tantomento Juan Jesus danno le giuste garanzie. In mezzo la situazione è peggiore. A parte Paredes, l'alternativa a De Rossi e Strootman sono Gerson, quasi ceduto al Lille e ormai diventato desaparecido, e Grenier, che da quando è arrivato ha totalizzato un minuto, contro la Fiorentina. In attacco Dzeko è cotto, dovrebbe riposare ma non c'è un vice. Non lo può essere Totti, potrebbe diventarlo (un deja vu) Perotti, che però si sta esprimendo su livelli inferiori a quelli della scorsa stagione. Restano Mario Rui ed El Shaarawy, che per ragioni diverse non sono affidabili. Spalletti prima di scegliere valuta quello che ha a disposizione. E se la Roma uscirà dalle Coppe non può essere considerato il colpevole.

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