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Roma, Gervinho corre verso il suo passato
IL SORRISO CHE FU – "Se segnasse pure qualche gol in più sarebbe Cristiano Ronaldo", disse Totti di lui, per far capire come l’ivoriano avesse portato gioia e imprevedibilità, diventate poi armi in più per i giallorossi. Gervinho era diventato un idolo, il suo sorriso aveva stregato. Oggi va un po’ tutto male e anche la sua risata non piace: domenica era in tribuna con un suo amico, le telecamere lo hanno pizzicato mentre rideva e scherzava. Sui social l’hanno presa malissimo, del tipo "che te ridi, non c’è niente da ridere". Ora sta a lui riaccendere l’entusiasmo e riaccendere la Roma. Trecce e sorriso. E magari qualche gol, perché il piatto piange. Poi a fine campionato si tireranno le somme e lui è legato a Garcia a filo doppio. Anzi, a treccina doppia.