Roma, Garcia: 'Totti uno dei più grandi, ma non è un leader'
L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport riporta alcune delle dichiarazioni rilasciate da Rudi Garcia alla rivista francese So Foot. 'La mia filosofia? Voglio imporre il gioco, non subirlo - ha affermato il tecnico della Roma -. Quando mostro i video sugli avversari non mi soffermo sui punti forti, ma su quelli deboli, perché i miei giocatori capiscano che tutte le squadre hanno delle lacune. L'idea è di costruire il gioco, portare il pallone fino all'area opposta, indipendentemente dal pressing. Insomma, tenere palla e attaccare, allargando le linee, creando spazi. I miei terzini sono quasi attaccanti e il cuore dell'azione pulsa a centrocampo. Per questo abbiamo preso Strootman e tenuto Pjanic e De Rossi. E poi voglio flessibilità per passare da uno schema all'altro, mantenendo un equilibrio difensivo, e mai gli attaccanti nella stessa zona. In ogni caso conclude mai credere di sapere tutto. Sono rimasto la stessa persona, ma imparo dai miei errori e oggi ho più esperienza. Ho convinzioni, non certezze'.
'Per conoscere bene un giocatore bisogna allenarlo: io non so chi siano davvero Messi o Cristiano Ronaldo, oggi però posso dire che Totti è un ragazzo semplice, umile - ha proseguito Garcia -. Non ha mani saltato un allenamento, non ha mai chiesto un trattamento particolare anche se ha 36 anni. È un tipo che adora il calcio, sempre disponibile. Magari non è un leader nello spogliatoio, non è lui quello che si mette a urlare per motivare le truppe, ma è apprezzato dai suoi compagni perché è un ragazzo intelligente, dalla battuta pronta, ed è una cosa positiva. E poi è esemplare in campo. Dopo averlo visto mi sono detto che non è solo un grande giocatore, ma che è semplicemente uno dei più grandi giocatori della storia del calcio. De Rossi? Potrebbe essere uno dei ragazzi della Curva Sud... Il derby? Non puoi essere romanista al 100% finché non ne giochi e non ne vinci uno. Ho vissuto emozioni fortissime tutte in una volta. Faccio l'allenatore per questo. L'euforia magari esagerata del buon avvio ci serve oggi. La Roma non è del rango di Juve e Napoli, costruite per vincere lo scudetto e andare lontano in Europa. Non dico che non possiamo vincere lo scudetto, ma oggi non siamo programmati per questo'.