Baptista è la chiave per Burdisso. La Bestia è il passe par tout per coronare il mercato della Roma, che ha già visto l’arrivo di Adriano e Simplicio. Ancora qualche giorno ed il centravanti brasiliano lascerà la Capitale. A malincuore, perché avrebbe voluto dimostrare qualcosa di più. Divenuto l’idolo della tifoseria dopo il gol vittoria al derby, ha trascorso l’ultima stagione tra infortuni ed incomprensioni con il tecnico Ranieri. Soltanto tre gol in campionato, un’unica prestazione da ricordare: quella al San Paolo contro il Napoli. Poi nient’altro, chiuso da Totti, Toni e da uno straordinario Vucinic.

Adesso, dopo un Mondiale vissuto dietro le quinte, cerca il riscatto. Lo avrebbe desiderato in qualche grande della Premier o della Liga, si dovrà accontentare di un club di secondo piano. Perché le sole società che si sono mosse concretamente sono state Olympiakos e Galatasaray: dopo alcune settimane di chiusura, Julio Baptista sembra propenso ad accettare il trasferimento in Turchia. Ma ricapitoliamo con calma la successione degli eventi. Innanzitutto chiariamo che l’iniziale rifiuto non era legato ai soldi: il brasiliano è un tipo particolare: preferisce la qualità di vita - e la competitività dei campionati - all’ingaggio. Sarebbe andato volentieri in Grecia, se i dirigenti dell’Olympiakos fossero andati fino in fondo. Purtroppo non gli hanno presentato le giuste garanzie bancarie, poi la squadra è uscita dall’Europa League ed ha visto le dimissioni del tecnico Lienen, suo grande estimatore. L’affare così è sfumato.

Rimane dunque il Galatasaray dell’ex allenatore del Barcellona, Frank Rijkaard. In settimana un emissario del club turco volerà a Roma e consegnerà alla società giallorossa un’offerta di cinque milioni: a Trigoria ne vorrebbero sette, ma è probabile che le due società alla fine arrivino ad un accordo. Semmai il problema più grande è rappresentato dalla volontà dell’attaccante. Infatti nonostante l’accordo verbale per l’ingaggio (tre milioni di euro all’anno, ovvero quanto prende a Roma) Baptista ancora non ha sciolto le riserve, perché come menzionato prima il suo trasferimento non è una mera questione di soldi.

Conta la qualità di vita. Istanbul non è come Londra o Madrid ed il brasiliano si è preso ancora qualche giorno di riflessione per valutare bene. Tuttavia il ‘no’ categorico dei primi di agosto si è trasformato in ‘forse’nelle ultime ore. Decisivo sarà anche il parere della moglie Silvia. Di sicuro, vada come vada, Julio lascerà Roma. Glielo ha fatto capire Ranieri in questi giorni a Trigoria. In giallorosso non c’è più posto. Ha capito. Se ne andrà. Un po’ a malincuore. Abbandonare la Capitale non è mai semplice, soprattutto se si ha la sensazione che i tifosi non ti abbiano apprezzato abbastanza. Ma il treno è passato ed Instanbul, forse, non è più così lontana.