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Roma-Fiorentina, le pagelle di CM: Abraham, è la Genesi. Vlahovic testa tra le nuvole
Rui Patricio 7: Nervi saldi e solidità fisica quando respinge il tiro di Bonaventura. Ma il meglio lo riserva nella ripresa quando ferma con una mano il tentativo di Vlahovic e quando frena Gonzalez. Nulla può su Milenkovic a due passi. Basta poco per essere il portiere di una grande squadra.
Karsdorp 6: Ora la verticalità è un dogma che segue ogni calciatore. In fase difensiva c’è molto da migliorare però e al primo cross buono fa imprecare Abraham. Cresce nel finale.
Mancini 6,5: Dopo il pareggio viola tira fuori il petto e e alza un reparto che rischiava di finire senza aria nei polmoni. Ha anche il problema di dover aiutare un Karsdorp poco reattivo. Finale da condottiero.
Ibanez 7: Nessun black-out, tante diagonali e una forza fisica che sorprende mister 70 milioni Vlahovic. Bravo anche quando avvia Abraham che fa espellere Dragowski. E’ presto per paragoni che l’anno scorso erano sembrati esagerati, ma può diventare il nuovo Burdisso di Mourinho.
Vina 6: Deve ancora prendere confidenza con la serie A, vedi il minuto 32 quando Bonaventura lo salta troppo facilmente. Anche nella ripresa fatica a trovare il fondo avversario. Un po’ di apprendistato ci sta. D’altronde l’eredità è molto pesante.
Veretout 7,5: Doppietta pesante contro la sua ex squadra.Ci mette un po' a trovare la posizione. Quando lo fa però fa piangere Firenze con una doppietta e tanti bacioni. Il report sui palloni sballati è in attivo rispetto a quelli azzeccati ma per stasera conta il giusto.
Cristante 6: Parte schiacciato soffrendo l’ampiezza del gioco viola. Quando però Dragowski regala la superiorità numerica diventa equilibratore. Non sempre al centimetro. Del pacchetto dei centrocampisti (per ora) è quello che probabilmente vedremo di più per come interpreta il ruolo.
Zaniolo 5: L’eccessiva voglia di aiutare un centrocampo gli porta due gialli, ma almeno il secondo sembra esagerato. Nicolò è sempre nel vivo e si prende due ammonizioni di sacrificio per coprire le falle della mediana. Se la domanda era: tornerà il vero Nicolò dopo il doppio infortunio? Ecco diciamo che le quote di successo si sono abbassate. Certo il rosso pesa tanto sul voto finale.
Pellegrini 7: E' l’esponente meno loquace del reparto offensivo giallorosso nei primi 45’ ma non stona quando lo spartito passa per i suoi piedi. Nella ripresa è melodia pura. Vedi la sviolinata che mette sulla testa di Abraham la palla che sbatte sulla traversa. Con il rosso a Zaniolo fa a fare la mezz’ala e paradossalmente fa vedere le cose migliori. Stelle d’agosto. (84’ Perez ng)
Mkhitaryan 7,5: Si fa aiutare da Abraham e tira fuori il primo coniglio dal cilindro. Riaccende le luci dell’Olimpico pure nella ripresa con giocate da mago. Con l'inglee è già feeling, e non d’agosto. L’avvio per l’azione del raddoppio è qualcosa di poetico. Applausi. (84’ El Shaarawy ng)
Abraham 8: Impatto devastante sulla serie A. La sua Genesi è quasi perfetta. Iniziamo: fa espellere Dragowski dopo una galoppata da Spirit e con una giocata da Premier mette il pallone del gol sui piedi di Mkhitaryan. Partecipazione, tecnica, fisico e una traversa spaccata. Sul gol di Veretout è geniale quando balla sul posto per tenere il gioco e servire Veretout. E con una manciata di allenamenti alle spalle. (69’ Shomurodov 7: c’è da stringere i denti. Lui allarga il sorriso regalando a Veretout il raddoppio e alla Roma la calma nel finale. Eldorado)
Mourinho 7: La Roma parte con entusiasmo ma poi arretra il baricentro di centrocampo prima di mostrare la semplicità della verticalità. Che permette ad Abraham di cancellare la nostalgia delle vedove di Dzeko e alla Roma di prendersi vantaggio numerico e di gol. C’è da registrare qualcosa a centrocampo, magari con l’aiuto di Friedkin e Pinto. Non sarà ancora Special Roma, ma il carattere c’è. E non solo.
FIORENTINA
Dragowski 4: Uscita senza senso su Abraham per un portiere a cui spesso si tappa la vena. Lascia la Fiorentina in dieci rovinando la prima di Italiano.
Venuti 5,5: I giochi di prestigio di Mkhitaryan lo lasciano a bocca aperta, ma nella ripresa si riprende. Anche se a fatica.
Milenkovic 6: Tiene in gioco Mkhitaryan ma dopo una lunga revisione e con l’alibi di essere mal piazzato dopo il retropassaggio di Vlahovic. Prova a farsi perdonare segnando il gol del pari.
Igor 5,5: Più sfortunato che colpevole sui (non) fuorigioco di Mkhitaryan e Abraham.
Biraghi 6,5: Scende e propone cross interessanti ma è attento anche in fase difensiva. Il migliore dei suoi per buona parte di gara. Di rendimento, come sempre.
Maleh 5,5: La serie A è un’altra cosa. Qualche messaggio incoraggiante c’è, ma pecca in mancata arguzia. E Italiano se ne accorge. (46’ Castrovilli 6: più strappi, più esperienza. Ma non dà una gran mano dietro)
Pulgar 5,5: Una partenza decisamente meno roboante rispetto lo scorso anno Suo l’assist per il pareggio, ma nel finale sbaglia banalmente tanti palloni.
Bonaventura 6,5: Ha più gamba rispetto allo scorso anno e nel duello con Vina esce vincitore. Corre per 70 minuti. Nel primo tempo però si divora un gol a tu per tu con Patricio. (74’ Benassi 5: colpevole sul tris, entra male)
Callejon sv: Il tempo di un bel taglio e di un abbraccio con Mourinho. Poi esce per colpa di Dragowski. (19’Terracciano 6: entra a freddo e becca quasi subito il gol senza particolari colpe. Idem sul raddoppio, per il resto poco lavoro tranne un intervento su Shomurodov)
Vlahovic 4,5: Il suo mercato finisce qui, almeno per ora. Dusan però non è per niente tranquillo. Avvia con un retropassaggio dannato il vantaggio giallorosso, si ripete per il 3-1 di Veretout e davanti a Rui Patricio nel primo tempo si fa vedere poco o nulla.
Gonzalez 7: Le caratteristiche per fare bene in serie A ci sono tutte. Mette palloni interessanti e legge bene i tagli dei compagni. Che sgasate, e che garra.
Italiano 6,5: La scorsa stagione il suo Spezia ha distrutto le fondamenta della Roma di Fonseca. Ci riprova ma Dragowski gli rovina la prima. La Fiorentina resta comunque sul pezzo finché può. Tiene sempre la fiamma alta. La personalità c’è. Forse serve qualcosa dal mercato, soprattutto al centro del campo.