Ai microfoni della Gazzetta dello Sport ha parlato il professor Giulio Maira, il neurochirurgo che ha operato Leandro Castan spiegando le difficoltà incontrate durante l'intervento e quando rientrerà il difensore della Roma: "È stato molto complesso perché il cavernoma si trovava molto in profondità nella testa, circa tre centimetri, e per di più vicino al nervo facciale. Per questo, oltre al microscopio chirurgico e il neuronavigatore, abbiamo utilizzato costantemente anche un neurostimolatore, effettuando alla fine una risonanza magnetica che ha dato esiti confortanti. Se tutto andrà bene domani (oggi, ndr) Castan tornerà in camera e successivamente proverà ad alzarsi. Se è vero che altri calciatori in passato sono tornati a giocare dopo un intervento del genere, c’è da dire che ogni cavernoma è diverso dall’altro. Bisogna aspettare e vedere se ci saranno conseguenze di qualche tipo, neurologiche e non. Comunque, qualora le cose andassero nel migliore dei modi, prima di due-tre mesi sarebbe impensabile che ricominci a fare attività fisica, quindi questa stagione per lui è virtualmente chiusa. Ma ogni discorso sul tema attualmente è prematuro. Ciò che conta è che Castan abbia risolto il grave problema che lo ha limitato e che non è stato di facile individuazione".