Roma: Josè Machin, il nuovo Touré
Marchione, come nasce l'operazione José Machin alla Roma?
"Da tempo la Roma aveva messo gli occhi addosso a José. Tanto che l'affare poteva chiudersi già nella scorsa estate, quando il Malaga ha frenato tutto: volevano trattenerlo, hanno fatto di tutto offrendo al ragazzo il rinnovo più volte. Ma la volontà di Machin era quella di venire alla Roma e provare l'esperienza del calcio italiano".
Come prospettiva, può essere un giocatore da prima squadra?
"Me lo auguro. Questo è sicuramente l'obiettivo di José, ha qualità nei piedi per poter essere un giocatore da Serie A".
Per prendere Machin, Sabatini ha dovuto battere la concorrenza del Tottenham...
"Il direttore è sempre molto attento sui giovani. La concorrenza c'era, tutto vero e ce n'era anche abbastanza. Per la scelta della Roma, ha influito il fatto che alcuni suoi ex compagni del Barça si siano trovati bene in Italia".
Ma lo voleva anche il Milan?
"Sì, il Milan lo cercò quando era più piccolo. All'epoca José era minorenne e non aveva ancora ottenuto nazionalità spagnola, quindi non era possibile tesserarlo".
A chi si ispira, Machin?
"Ai giocatori che ha visto in Spagna nel suo ruolo fin da piccolo. Quindi penso a Xavi, Xabi Alonso, Yaya Touré. Personalmente, spero che come uomo e calciatore possa prendere spunto da Daniele De Rossi: è un riferimento per tanti giovani, anche se rispetto a Machin ha caratteristiche diverse".
Tra i suoi assistiti c'è anche Seck, terzino di assoluta prospettiva della Lazio: qual è la situazione?
"Seck è un terzino veramente interessante. Sta crescendo in Italia completandosi come difensore, credo sia tra i migliori laterali mancini del campionato Primavera perché ha davvero tutto. Vedo per lui un gran futuro, ora sta risolvendo un problema muscolare minimo per poi esserci in finale di Coppa Italia con la Roma".