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Roma, ecco Grenier: il centrocampista di cristallo con Pjanic nel destino VIDEO
LA STORIA - Non c'è dubbio che non si tratti di un apprendista, ma Grenier non è certamente la fotografia di un usato sicurissimo. Dopo un'adolescenza passata nei centri di formazione del Lione, il baby Clement firma il contratto da professionista a soli 17 anni. Mette il naso in prima squadra per poche uscite, il suo nome diventa famoso a livello europeo per motivi decisamente poco calcistici. Un ingresso in campo poco convincente contro il Nizza fa infuriare i veterani di una squadra che negli anni precedenti aveva dominato la Ligue 1 e che stava via via perdendo il suo potere. In allenamento, il brasiliano Cris vuole dare una lezione al ventenne e lo fa con un'entrata delle sue. Sembra il preludio all'addio, ma da lì a poco Grenier sboccia. Al Lione non c'è più Miralem Pjanic, il nativo di Annonay prova a farsi spazio. Un'annata di apprendistato, poi l'esplosione: quattordici gol tra campionato e coppe in due stagioni, la sensazione dell'ennesimo prodotto vincente del vivaio dell'OL. Ma qualcosa si inceppa.
LE DIFFICOLTA' - Gli infortuni iniziano a martoriarlo, Grenier salta praticamente tutta la stagione 2014-15 per un problema all'inguine, dopo aver anche dovuto rinunciare al Mondiale 2014 con la maglia della Francia. Come se non bastasse, il campionato successivo si apre con le stesse, terribili premesse. Rottura totale del retto femorale della gamba sinistra, è un'altra annata da lacrime e sangue. Il ragazzo rientra in squadra in pianta stabile a dicembre, sembra poter tornare quello di un tempo. Siamo ai giorni nostri, 2016-17, ancora infortuni e tantissima panchina. Il Lione lo scarica, la Roma scommette su di lui.
IL PROFILO - Grenier nasce trequartista ma col passare degli anni ha indietreggiato il suo raggio d'azione. Ora è un centrocampista centrale a tutti gli effetti, che in una mediana a tre può agire da mezz'ala e che nella nuova struttura scelta da Spalletti, con due centrali e il doppio trequartista a ridosso dell'unica punta, sembra più adatto a un ruolo di copertura. In sostanza, è più facile che l'arrivo di Grenier serva più per allungare il roster di mediana - De Rossi, Strootman e Paredes al momento, con Nainggolan di fatto trasferito in pianta stabile sulla trequarti - che quello avanzato. La palla passa a Spalletti, che non voleva un apprendista e in cambio ha ricevuto un talento cristallino da rilanciare. Il tecnico di Certaldo, in questi mesi, si è dimostrato un maestro anche in questo.