Roma:| E' l'ora di Dodò
In una settimana Dodò ha imparato a scattare, saltare, girarsi.Zeman lo aveva smontato pezzo per pezzo prima della trasferta di Genova, spiegando che la convalescenza non gli aveva ancora restituito tre movimenti fondamentali, mentre adesso è intenzionato a consegnargli una maglia da titolare per la partita contro l’Udinese: «Non è scontato, ma è molto probabile»ha detto ieri con un ghigno, a testimonianza di una scelta che a grandi linee è stata fatta. Soltanto un inconveniente di giornata, un fastidio, un tremore, potrebbe rimandare ancora l’esordio del brasiliano con i capelli ricci su cui Sabatini si è giocato la sua credibilità di direttore sportivo:«Vedrete, farà innamorare i tifosi della Roma». Vediamo, allora.
INVESTITURA - Anche Zeman è pronto a scommettere su Dodò: «L’ho visto nei dvd, ha grandi qualità. Mi ha impressionato per la corsa e per il piede. Purtroppo in allenamento non ha ancora fatto vedere tutto il suo repertorio. Ma spero riesca a esprimerlo al più presto anche in Italia». Magari già stasera: «Ho altre soluzioni. Però Dodò è utilizzabile. Vedremo se per tutta la partita o per un pezzo. Questa settimana ho provato sempre lui sulla sinistra perché stava bene. A parte un raffreddore di inizio settimana, è guarito e si è allenato con la squadra».
LA DECISIONE - In sostanza, Dodò gioca perché le sue condizioni sono migliorate ma anche perché la Roma ha assoluto bisogno di un terzino sinistro: Balzaretti e Taddei sono infortunati, non c’è un calciatore di ruolo da piazzare accanto a Castan. Se Zeman avesse potuto contare su un’alternativa valida, avrebbe forse rinviato di un’altra settimana l’esordio. Il destino ha voluto così.
SERENITA’ - E non dovrebbero esserci difficoltà: i rischi per il ginocchio infortunato sono molto ridotti. Dodò ieri è stato testato anche sul campo sintetico, quello intitolato ad Agostino Di Bartolomei, che i medici considerano più fastidioso per le articolazioni e che aveva aggravato le sue condizioni nel primo allenamento con la Roma, a luglio. La risposta è stata ottima. «Tutto ok» ha detto lui a chi l’ha visitato alla fine dell’allenamento di rifinitura. (...)
UN’ORA - Soltanto la partita invece potrà stabilire a che punto sia arrivato Dodò dopo undici mesi di inattività. Un conto è la guarigione clinica, un conto è la prestazione agonistica. E’ impensabile che sia già al cento per cento. Tanto è vero che l’ipotesi di partenza prevede di utilizzarlo per un tempo, massimo un’ora, e poi di sostituirlo (con Marquinho?) nel programma di reinserimento graduale.(...)
CURIOSITA’ - Un’ora è un periodo sufficiente per diventare l’attrazione della serata, sperando che Di Natale e gli altri non si affannino per rovinare la festa. Dopo le parole di Sabatini, e un’attesa lunga nove giornate di campionato, Dodò è quasi condannato ad essere speciale. Un po’ come successe dodici anni fa a un altro brasiliano: Emerson. In tribuna all’Olimpico, con un ginocchio in frantumi, venne acclamato senza aver mai giocato con la Roma. A Dodò, in confronto, è andata di lusso: gli applausi, e gli olè per un accenno di serpentina sulla fascia, li ha già presi nei minuti finali dell’amichevole contro l’Aris, il 19 agosto. (...)