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Roma-Petrachi: silenzi, veleni e...Baldini. E' già addio? La situazione
LE TAPPE INCRIMINATE - La storia di Petrachi è iniziata come peggio non poteva. Il presidente del Torino Cairo non lo voleva liberare tanto che la Roma è stata “costretta” a cedere due giovani della Primavera in granata. Poi l’apertura (e chiusura senza condanne) dell’indagine della Procura Federale per il presunto doppio ruolo. Il dubbio è venuto quando Petrachi in un lapsus aveva dichiarato di trattare la cessione di Dzeko all’Inter già nel mese di maggio. Quando era ancora un tesserato del Torino. Ma sono tanti i passaggi a vuoto mediatici di Petrachi. il 7 ottobre scorso ha scatenato le proteste dei vertici del calcio femminile dopo un’uscita infelice: “Il calcio non è sport da signorine”. Ne erano seguite le scuse ufficiali del ds. Poi la conferenza infuocata del 13 febbraio in cui ha tirato in ballo parole pesanti nei confronti dei media. “Ero abituato alle difficoltà, ma non alle calunnie. Ed invece ho letto e sentito tante cazzate. Ho detto subito che questo era l’anno zero, sono stato chiamato dalla proprietà per provare a recuperare gli errori degli anni precedenti, soprattutto quelli fatti negli ultimi due”, uno dei passaggi più forti. Il club prese le distanze, e il resto della dirigenza nutrì parecchi dubbi sul proseguo del matrimonio. Infine il distanziamento obbligato con Petrachi assente per due mesi. Pure il mercato non è andato bene e senza l’intervento in extremis di Baldini per Smalling e Mkhitaryan sarebbe andato pure peggio.
BALDINI IN AUGE - Nella prima conferenza stampa Petrachi fu chiaro: “Non sarà Franco Baldini a condizionarmi o a dirmi quello che devo fare. Per me Baldini può essere una risorsa. Questa collaborazione deve esserci tra un consulente di mercato e il direttore sportivo. Se non dovesse andare così non sarò più seduto su questa sedia”. Le cronache parlano di un ritorno in cabina di regia per il consulente preferito da Pallotta tanto che tornano a circolare sia in entrata che in uscita nomi di club inglesi coi quali Baldini ha chiuso in passato più di un affare. L’asse tra Baldini e Petrachi difficilmente potrebbe funzionare, soprattutto se l’ultima parola dovesse sempre spettare al toscano. Conseguenze? L’ex ds del Torino potrebbe decidere di andarsene. Dopo Sabatini e Monchi sarebbe il terzo direttore sportivo a lasciare la Roma nell’era americana, il secondo in due anni. Scalpita alle sue spalle Morgan De Sanctis.