Roma-DiBenedetto:| Ora ci siamo davvero
Unicredit e americani negoziano la vendita della Roma calcio. Sono i minuti finali di una partita interminabile che si svolge a Boston e che si vorrebbe chiudere con la firma entro domani: in zona Cesarini potrebbe spuntare la novità tanto attesa, le garanzie future che potrebbero essere presentate da James Pallotta, il più ricco della cordata. Ieri pomeriggio poco dopo le 16 ora locale (le 22 italiane), gli avvocati di Unicredit (Roberto Cappelli dello studio Grimaldi e associati e Massimo Tesei dello studio Carbonetti) e i colleghi degli studi Tonucci e Bingham per Thomas DiBenedetto e gli altri partner avrebbero iniziato la trattativa finale presso la sede dei legali americani, spulciando i contratti e i patti parasociali. In tutto oltre 300 pagine.
Il team di Unicredit formato oltre dai legali, dal capo delegazione Paolo Fiorentino, Piergiorgio Peluso, Andrea Giovannelli, partito da Linate ieri mattina alle 10, sarebbe atterrato a Boston in ritardo di circa due ore. Oggi nella capitale dello stato del Massachusetts planeranno il presidente di Roma 2000 Attilio Zimatore, su un volo da Roma delle 11, più Ilaria Romagnoli e Francesco Bertocchini di Rothschild, l'advisor di Italpetroli, decollati da Milano. Zimatore ha il mandato pieno del consiglio della società che ha in pancia il 67% del club, svoltosi ieri sera a Roma, di mettere il sigillo all'accordo. E i termini che sarebbero stati approvati rispecchiano la bozza concordata a fine marzo da Fiorentino, Peluso e DiBenedetto nella capitale, quando fu concessa un'ulteriore proroga di 20 giorni allo scopo di consentire agli acquirenti di mostrare le garanzie della disponibilità finanziaria a sostenere il piano industriale per rafforzare la squadra.
Piano imperniato su due aumenti di capitale per complessivi 80 milioni, suddivisi in due tranche. La Roma dovrebbe essere acquistata da una newco italiana partecipata al 60% dalla DiBenedetto As Roma llc e al 40% da Unicredit: prezzo 67 milioni comprensivi della maggioranza del club giallorosso, del marchio e dell’assunzione del ruolo di conduttore nel contratto di leasing fino al 2020 su Trigoria. Subito dopo il passaggio di proprietà, l'ok Antitrust e l'assemblea per insediare i nuovi vertici, con la nomina di DiBenedetto alla presidenza, sarà lanciata l'opa. Al massimo entro luglio, la newco dovrà procedere alla prima ricapitalizzazione per un importo dell’ordine di 45 milioni il cui versamento sarà suddiviso in proporzione alle azioni detenute. Gli americani dovrebbe mettere circa 27 milioni, Unicredit attorno a 18.
Fiorentino ha insistito per avere evidenza del possesso di questi soldi ma anche della quota parte del successivo aumento da 35 milioni da fare entro un paio d'anni e di cui gli americani dovranno farsi carico di 21 milioni. Il top banker ne fa una questione reputazionale per Unicredit, nel senso che la Roma deve essere messa in mani affidabili che possano assicurare il rilancio e i successi. Nel negoziato tra i legali protrattisi fino a sera ora locale (piena notte in Italia) sarebbe emerso che oggi Pallotta potrebbe fornire la prova attesa: l'evidenza dei soldi. Pallotta è un finanziere conosciuto e accreditato: fa parte del board della Perella Weinberg Partners, una delle più importanti società di gestione del risparmio, con oltre un miliardo di dollari di massa amministrata. Fiorentino vuol vedere le carte: sarebbe la l'atout per firmare il passaggio della squadra ai nuovi proprietari.
(Il Messaggero)