Roma, DiBenedetto:| Ecco il suo business plan
Finisce in rete, su alcuni siti Internet, il Business Plan dell'AS Roma redatto dalla Madison Sport Avenue. E' la base di quello che George Soros, quando provò a prendere la società giallorossa tre anni fa, contattando l'avvocato penalista Joe Tacopina, affidò agli esperti dell'agenzia di New York che adesso verranno in Italia per assistere DiBenedetto e i suo soci e dare un senso al loro investimento.
Tante idee, già più volte pubblicizzate dai media nazionali e internazionali, e anche abbastanza normali per chi vuole rivalutare un asset sportivo. Tanti piccoli grandi particolari del piano di marketing su cui basare le prospettive di business. Da leggere come prima sfida di Thomas Richard DiBenedetto a Silvio Berlusconi che, dando il benvenuto due settimane fa al bostoniano, ha subito chiarito al futuro collega presidente che con il calcio in Italia 'non si guadagna'.
Il business plan di DiBenedetto è invece mirato proprio ai ricavi che dovrà avere la sua Roma. Da qui al 2015. Cominciando dal merchandising che dovrà incrementarsi del 10% il primo anno, del 20% il secondo, del 30% il terzo e del 35% per cento il quarto. Si utilizzerà il nuovo sito internet che servirà per vendere online i prodotti (maglie e gadget). Il marketing, invece, secondo il piano dei bostoniani, dovrà crescere del 10% per cento il primo anno, del 20% il secondo, del 25% il terzo e del 30% il quarto, coinvolgendo diversi main sponsor (anche 7).
Entro un paio di anni il gruppo DiBenedetto vuole cambiare lo sponsor tecnico coinvolgendo un'azienda di fama internazionale (nel Business Plan sono citate Nike e Adidas). Ovviamente c'è l'obiettivo di avere presto un impianto di proprietà, ma intanto sarà necessario riportare più gente allo stadio, con un segmentazione migliore dell'offerta, creando per esempio la sezione famiglia.
I biglietti, oltre che sul sito, si potranno acquistare tramite un call center, sempre a disposizione per le informazioni alla tifoseria. C'è addirittura un valore minimo per le amichevoli di lusso da disputare all'estero: 1 milione e 750 mila euro. Da studiare i bacini di utenza nel mondo, per capire dove la Roma attira maggiore interesse. Dalle Accademy, in America e anche in altri continenti, bisognerà ricavare circa 4 milioni all'anno, appoggiandosi a club satelliti.
Ruolo fondamentale lo avranno i giocatori della prima squadra: sarà richiesta una loro maggiore disponibilità nei confronti dei tifosi, per i quali saranno organizzate visite guidate a Trigoria, anche negli spogliatoi, e allo stadio. A proposito di visite, saranno subito coinvolte agenzie di viaggio che si occupino dei tour a Roma, per scoprire le bellezze della la Capitale e al tempo stesso partecipare agli eventi sportivi.
(Il Messaggero)