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Roma, Di Francesco e i messaggi in codice a Monchi: Zaniolo, Schick e...
NZONZI E PASTORE FUORI RUOLO - Ieri è toccato al francese, col Torino era toccato all’argentino. Di Francesco - per non smontare il suo 4-3-3 - ha schierato due giocatori con caratteristiche diverse ma un punto in comune: non sono mezzali. Lo si è visto ieri quando Nzonzi ha faticato da morire contro Isco e compagni, lo si era capito quando Pastore annaspava in campionato. Due messaggi rivolti a Monchi che di certo non ha scelto i giocatori ideali per il centrocampo a 3 di Di Francesco.
KLUIVERT - È arrivato come il colpo dell’estate e lo stesso Monchi ne continua a parlare come uno dei talenti più luminosi del calcio europeo, le luci del Bernabeu però le ha viste solo dagli spalti. A Torino gli erano bastati pochi minuti per incidere e servire l’assist a Dzeko: sembrava giovane ma già pronto, il sogno per qualsiasi allenatore. A Madrid, invece, la ‘tribunetta’ educativa a detta dello stesso Di Francesco: “Servirà a quei giocatori che si sentono già pronti e maturi”. Al tecnico - che lo aveva messo in panca anche nelle precedenti occasioni - non piace nemmeno il codazzo di procuratori, famigliari e amici che si porta dietro Justin.
CORIC E BIANDA BOCCIATI - Altri due gioielli, o presunti tali, pescati da Monchi sul mercato sono stati messi nel cassetto. Il croato, zero minuti in campionato, ieri ha visto addirittura da casa la sfida col Real visto che non è rientrato tra i convocati. Il difensore francese - pagato 5 milioni - è stato spedito in Primavera dove peraltro sta accumulando errori su errori.
TERZINI CERCASI - Non solo Kluivert. In tribuna a Madrid è finito pure Karsdorp, altro acquisto di Monchi che fatica a trovare spazio. Stesso destino era toccato a Luca Pellegrini. Insomma i terzini titolari come Florenzi e Kolarov ci sono (e non stanno facendo faville), il resto è noia…
SCHICK - E’ stato l’acquisto più costoso della storia della Roma, eppure non trova proprio spazio nell’undici titolare. Di Francesco preferisce spremere Dzeko, e visto l’impatto del ceco sui match (a dir poco deprimente) fa bene. Non si tratta solo di equivoco tattico insomma.