Roma, De Rossi: 'Vorrei chiudere la carriera al Boca'
Il centrocampista della Roma Daniele De Rossi ha parlato a Roma Tv. Ecco i passi più importanti:
SUL FUTURO - "Mi piacerebbe concludere la mia carriera in America, è una mia piccola fissazione. Spero di riuscirci, da piccolo sognavo di giocare anche un Boca-River con la maglia del Boca, per cui simpatizzo sin da bambino. Un derby col River me lo giocherei volentieri".
SULLO SCUDETTO - “Se non sarà quest’anno, sarà il prossimo, Garcia porterà la Roma sul tetto d’Italia. Il 2 marzo c’è la Juve e noi dobbiamo pensare che dovrà essere la partita che i nostri tifosi dovranno raccontare ai nipotini, dobbiamo pensare solo a questo. Gli arbitri a volte li mangeresti, ma dobbiamo capire che il loro lavoro è veramente difficile”
SU TOTTI - "I primi anni lo vedevo da lontano, ero estasiato. Poi l’ho conosciuto, un paio di volte abbiamo litigato per bene perché abbiamo due caratteri diversi, ma è come un fratello per me. L’affetto che mi lega lui è quello più antico, dentro Trigoria ho una famiglia e lui è la persona più importante”.
SU CAPELLO - "Capello era particolarissimo, burbero, poi conoscendolo sapeva darti qualcosa dal punto di vista affettivo. Ogni giovane dovrebbe fare il salto con Capello dalla Primavera alla prima squadra, eviterebbe tanti atteggiamenti di fenomenite che si vedono oggi. Il presidente era Sensi e mi trattava come un figlio, un nipote".
SU SPALLETTI - "Lo chiamo poche ore dopo la nascita di Gaia e gli dico che vorrei un giorno in più di riposo per stare con la bambina. Ero convintissimo che mi dicesse di sì. Lui mi risponde: “Auguri, dai un bacio alla bimba e vieni a lavorare”. Lo odiavo con tutto me stesso, per quanto bene gli voglio (e lui ne vuole a me) penso a quanto l’ho odiato la prima settimana. Con lui, comunque, ero veramente forte”.