Franco Baldini chiede «almeno due anni» prima di emettere una sentenza sul progetto costruito insieme agli americani che stenta a decollare. Dopo l’ennesima delusione patita nel derby, il dg prende in mano la situazione e ci mette la faccia. Lo fa a Trigoria prima dell’allenamento, insieme a Sabatini, cercando di rianimare la squadra. Poi davanti alle telecamere per provare a restituire fiducia all’ambiente. Ai giocatori i dirigenti hanno chiesto – come da prassi – il massimo impegno. «Crediamo ancora in voi e nell’allenatore, siamo convinti che saprete tirarvi fuori da questa situazione»: questo il senso del discorso fatto al gruppo di fronte a Zeman e lo staff.
E i concetti di Baldini non cambiano molto nell’intervento serale a Rai Sport. «La partita col Torino non sarà l’ultima spiaggia e il riscatto ci sarà, con questa squadra e questo allenatore. I risultati sono deludenti, la responsabilità è mia, ma le cose si possono sistemare». Imparando a difendere, innanzitutto. «In attacco – spiega il dg – si conoscono da tempo mentre i difensori sono nuovi e devono abituarsi anche al campionato italiano. Colpa di Zeman? La sua fase difensiva a Pescara era buona».
Capitolo De Rossi. Baldini ci torna sopra con più cautela per stoppare le voci di mercato. «Prima del derby sono stato incauto a dire quelle cose, ho creato nervosismo anche al giocatore. Ho sbagliato perché l’onesta è un vizio: ogni manager di una società quotata è obbligato ad ascoltare offerte. Comunque la Roma non ha nessuna intenzione di cederlo. Se sarà felice di restare? Nel momento in cui le cose succedono, le persone sono felici di farle». Un messaggio in «baldiniano» che può voler dir tutto e niente. Una mano gliela tende Ancelotti da Parigi. «De Rossi è un buon giocatore, ma non ci interessa: per gennaio abbiamo già preso Lucas. Ha problemi con Zeman? Non vedo cosa possa farci io».
Appunto. Prandelli, invece, qualcosina può: «Con Daniele farò una bella chiacchierata, lui è il primo a essere dispiaciuto». Con o senza De Rossi, la Roma vuole costruire qualcosa di grande. «Si dice che abbiamo speso tanto – prosegue Baldini – in realtà abbiamo investito. Nel primo anno della gestione Pallotta i Boston Celtics hanno avuto i risultati peggiori della storia. Poi alla quinta stagione hanno vinto la Nba. Questa proprietà ha il torto di aver dato la possibilità a noi dirigenti di guidare la Roma e il difetto di non essere qui tutti i giorni. Ma non credo che negli ultimi tempi Berlusconi sia stato più volte a Milanello di quante Pallotta sia venuto a Trigoria… Ho preso un impegno con lui e ci metterò tutte le forze finché ne avrò. E quando lui non si riterrà soddisfatto – chiude Baldini – non dovrà far altro che dirmelo». Al momento il «rischio» non esiste.