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Roma, De Rossi: "Ne arriveranno altri dopo Soulé e Dovbyk, Dan Friedkin si è messo in prima fila"
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L’allenatore della Roma Daniele De Rossi ha preso la parola al termine dell’amichevole pareggiata per 1-1, a Rieti, contro l’Olympiacos. Il tecnico giallorosso si è soffermato sulla prestazione dei suoi calciatori: “Sia nel primo sia nel secondo tempo abbiamo fatto delle cose fatte bene, altre un po’ meno. Mi è piaciuto meno che siamo andati troppo spesso dal portiere, Svilar ha toccato troppe palle. È importante andare dal portiere e tirare fuori gli avversari, ma quando vengono a prenderci continuare a giochicchiare lì nell’area è pericoloso e non serve niente. Sappiamo quello che dobbiamo fare e lo miglioreremo. Il campo era buono ma un po’ lento, quindi non era facilissimo trovare le soluzioni anche se in qualche circostanza siamo usciti bene”.
Sulla prova di Tammy Abraham, calciatore al centro delle voci di mercato e obiettivo del Milan: “Non mi è parso giù di tono. Ha fatto la partita che hanno fatto gli altri, l’ho visto bene e ha giocato come gli altri. Non è facile essere brillante in 45 minuti, devo fare le sostituzioni e far giocare tutti gli altri. Non l’ho visto assolutamente fuori tono”.
Su Le Fée, possibile soluzione in tandem in mediana con Paredes: “Mi piace. Ma prima lui (in riferimento ad un giornalista, ndr) ha detto che le voci di mercato hanno distratto quel giocatore, ma da giugno ad oggi tutti i giocatori sono stati ceduti e venduti, ne abbiamo comprati 150 e ogni giorno esce un nuovo nome da comprare o da vendere. Noi siamo sereni, nessuno mi deve conquistare. Se lo abbiamo preso è perché pensiamo e io penso che sia importante. Se oggi avesse giocato meno bene di quanto ha fatto sarei tranquillo perché so il valore del giocatore. Poi è ovvio che se gioca bene come oggi siamo tutti più contenti. È un ragazzo che si impegna, lavora bene ed è arrivato prima degli altri quindi forse anche è arrivato prima in condizione. Capisco che è il vostro lavoro, ma non buttiamo tutto all’aria per 45 minuti o 60 fatti meno bene”.
Sul mercato in entrata della Roma dopo l’acquisto di Dovbyk: "Lui e Soulé sono giocatori molto importanti. Ho la fortuna di avere una società alle spalle che fa investimenti di questo tipo e io ho la pazienza, che nessuno ha in questa città, di aspettarne anche altri perché so che arriveranno, perché questa società vuole fare le cose fatte bene. Non so com’è la percezione da fuori, ma da dentro stiamo faticando per fare questi colpi. Sono state settimane dure sia di lavoro in campo sia di lavoro al telefono, siamo contenti che si siano sbloccate queste situazioni. Alcune si sbloccano più facilmente, in altre come quella di Dovbyk c’è bisogno dell’intervento dell’alto, del presidente Dan (Friedkin, ndr), che a un certo punto si è messo in prima fila e ha sbloccato tutto quanto. Queste cose si risolvono a dei piani al di sopra di noi, lo ringrazio anche per questo”.
Sulla prova di Tammy Abraham, calciatore al centro delle voci di mercato e obiettivo del Milan: “Non mi è parso giù di tono. Ha fatto la partita che hanno fatto gli altri, l’ho visto bene e ha giocato come gli altri. Non è facile essere brillante in 45 minuti, devo fare le sostituzioni e far giocare tutti gli altri. Non l’ho visto assolutamente fuori tono”.
Su Le Fée, possibile soluzione in tandem in mediana con Paredes: “Mi piace. Ma prima lui (in riferimento ad un giornalista, ndr) ha detto che le voci di mercato hanno distratto quel giocatore, ma da giugno ad oggi tutti i giocatori sono stati ceduti e venduti, ne abbiamo comprati 150 e ogni giorno esce un nuovo nome da comprare o da vendere. Noi siamo sereni, nessuno mi deve conquistare. Se lo abbiamo preso è perché pensiamo e io penso che sia importante. Se oggi avesse giocato meno bene di quanto ha fatto sarei tranquillo perché so il valore del giocatore. Poi è ovvio che se gioca bene come oggi siamo tutti più contenti. È un ragazzo che si impegna, lavora bene ed è arrivato prima degli altri quindi forse anche è arrivato prima in condizione. Capisco che è il vostro lavoro, ma non buttiamo tutto all’aria per 45 minuti o 60 fatti meno bene”.
Sul mercato in entrata della Roma dopo l’acquisto di Dovbyk: "Lui e Soulé sono giocatori molto importanti. Ho la fortuna di avere una società alle spalle che fa investimenti di questo tipo e io ho la pazienza, che nessuno ha in questa città, di aspettarne anche altri perché so che arriveranno, perché questa società vuole fare le cose fatte bene. Non so com’è la percezione da fuori, ma da dentro stiamo faticando per fare questi colpi. Sono state settimane dure sia di lavoro in campo sia di lavoro al telefono, siamo contenti che si siano sbloccate queste situazioni. Alcune si sbloccano più facilmente, in altre come quella di Dovbyk c’è bisogno dell’intervento dell’alto, del presidente Dan (Friedkin, ndr), che a un certo punto si è messo in prima fila e ha sbloccato tutto quanto. Queste cose si risolvono a dei piani al di sopra di noi, lo ringrazio anche per questo”.