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    Roma, De Rossi: 'La nostra stagione è iniziata il giorno dell'addio di Totti'

    Roma, De Rossi: 'La nostra stagione è iniziata il giorno dell'addio di Totti'

    “L’inizio della stagione non è stato a Pinzolo ma il 28 maggio scorso. È iniziata una nuova vita per Francesco e per tutti i romanisti”. Parola di Daniele De Rossi, che ai microfoni di Roma Tv ripercorre tutta l’annata giallorossa. Che, a detta sua, è iniziata proprio il giorno dell’addio di Totti, ricorrenza che tra tre giorni ‘compirà’ un anno. Lo storico capitano e attuale dirigente, però, non ha mai smesso di giocare e continua a regalare giocate tra tornei di calcetto e serate di beneficenza. Il suo primo anno dietro la scrivania è stato positivo: la sua Roma ha raggiunto il terzo posto in campionato e un’inaspettata semifinale in Champions.
    Ecco l’intervista integrale:

    Il primo giorno di ritiro a Pinzolo.
    Non ero presente, ma ci informavamo. Abbiamo saputo subito quale fosse l’impronta de mister, l’intensità che abbiamo ritrovato durante la stagione. Non era facile entrare e prendere una squadra che aveva fatto 87 punti, un record, alla prima esperienza e fare quello che ha fatto lui. Arrivando ai traguardi che abbiamo raggiunto. Una scelta che aveva fatto storcere la bocca a qualcuno, leggevo i giornali, si è rivelata una scelta vincente.

    La tournée americana.
    Ci andiamo volentieri, è parte del nostro lavoro. Incontri grandi squadra, città nuove da scoprire e vicinanza con dei tifosi che neanche sapevo di avere.

    Kolarov.
    Ha deciso la prima partita a Bergamo. E’ stato uno dei motivi per cui abbiamo fatto un piccolo salto di qualità nella mentalità. Complimenti a chi ha avuto questa intuizione. Per Alex ha storto la bocca mezza Roma, ma giocandoci insieme l’ho scoperto. Si sta mantendendo su livelli da campione, è di una spanna superiore a tutti. Anche a livello ambientale ha sopportato quello che a Roma è un fardello, aver giocato con la Lazio.

    Su Dzeko.
    L’anno scorso ha  fatto quasi 40 gol, quest’anno ne ha fatti meno ma certe partite le ha vinte praticamente da solo. Si è caricato la squadra sulle spalle, è stato un trascinatore per fisico e attitudine in campo. In questa foto dietro a lui c’è Spalletti, a cui io sono comunque legato. Ha fatto una grande stagione con noi. E’ stato un brusco risveglio con la Var, il primo. Meritavamo di vincerem e siamo stati sfortunati con gli episodi e l’ha vinta l’Inter.

    Roma-Atletico.
    Non è una delle partite che ci farà battere i cuori nei prossimi anni, ma è stata importantissima. Per la classifica del girone, abbiamo portato un punto grazie ad Alisson che ha continuato per tutto l’anno a tenerci a galla quando siamo stati balbettanti. In quel periodo c’era qualche mugugno, avevamo fatto un secondo tempo bruttissimo e rimanere a pari punti con loro ci ha fatto credere di potercela giocare fino alla fine del girone. Io dicevo ‘come si fa a spendere 10-12 milioni per un portiere?’, avevamo Szczesny. Si vedeva che fosse un fenomeno Alisson, si vedono di portieri che in partitella non si fanno segnare. In partita è diverso. Lui è un ragazzo serio, tiene alla Roma. Poi grazie anche a Savorani, ne parlano tutti molto bene e i risultati si vedono, migliorano tutti i portieri con lui.

    Il ko interno col Napoli.
    Tappa non felicissima della stagione. Abbiamo perso contro la squadra che gioca meglio, subendo un gol con un mio rimpallo. Abbiamo avuto un approccio diverso nel secondo tempo, aggredendoli. Quel secondo tempo ci ha segnato la vita, ci ha detto che se vai ad aggredire gli avversari metti in difficoltà anche quelli bravi come loro.

    Chelsea-Roma.
    Notte indimenticabile per un romanista. Come per Roma-Atletico, questa partita ci ha fatto capire che potevamo davvero andare avanti in Champions. Non l’abbiamo vinta, pur meritandolo. Abbiamo dato un antipasto all’Europa di quello che potevamo fare. Ha messo tutto su un piano diverso, si cominciava a vedere quello che sarebbe stato il nostro compagno di viaggio: la curva, dappertutto. Stagione importante sotto questo punto di vista.

    Sul derby.
    Partita sentita. Gli ultimi derby li avevamo persi, continua ad esserci una sostanziale differenza di qualità tra noi e loro. Noi siamo meglio. Sono partite comunque difficili da giocare, per tensione e attenzione. E’ stata la partita perfetta per quello che vuole il mister, li pressammo per tutto il secondo tempo. Chiudemmo la partita con le individualità, come Radja che l’ha messa all’angolino. E’ stato un mix tra allenatore e giocate singole.

    La curva e i tifosi.
    C’è stato un riavvicinamento netto, forte e facile da sentire. Noi siamo sempre stati qui, ma non possiamo fare più di tanto se non dargli un motivo per essere orgogliosi di noi. Non è vero che se non vinci i tifosi non ti vengono dietro. Noi non abbiamo vinto niente eppure abbiamo trovato non so quante migliaia di tifosi a far galleggiare l’autobus alla semifinale di Champions. La coreografia con la scritta ‘Roma’: è minimal ma c’è tutto, il campo e i colori che amiamo. Questa unione che si è ricreata ci fa ben sperare per il futuro.

    Immagine Totti-Di Francesco in ritiro.
    La stagione è iniziata in realtà il 28 maggio scorso. E’ iniziata una nuova vita, per Francesco ma anche per i romanisti. Non vederlo più in campo con la fascia è scioccante per i tifosi ma anche per noi. La prima stagione senza di lui in campo, è stata complicata. Sono contento che sia andata molto bene come risultati e atmosfera, perché non era facile togliere un simbolo così grande a tanta gente e riuscire a ricreare questo entusiasmo senza lui in campo a deliziarci. Lo vediamo in giacca e cravatta, che sta parlando con quello che è ancora un amico e un compagno di squadra, ma gli parla con un altro ruolo. All’inizio è stato difficile anche per lui, ora lo vedo a suo agio. Anche i giocatori lo riconoscono come una figura dirigenziale e non più come un compagno che fino al giorno prima faceva battute. E’ sempre il cazzarone di una volta e si sta ritagliando il ruolo che spero ricoprirà in futuro magari in veste ancora più importante.

     

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