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Roma, dal flop iniziale alla rinascita: il Cristante 'box to box' vale i 30 milioni
INVESTIMENTO RIPAGATO - Monchi non ha avuto dubbi la scorsa estate: sul piatto una proposta complessiva di 30 milioni di euro tra prestito, riscatto e bonus per convincere l'Atalanta a privarsi di Bryan Cristante e battere la folta concorrenza di club italiani e non solo. Una cifra elevata che il centrocampista classe 1995 sta dimostrando di valere dopo un primo periodo con più ombre che luci: prestazioni deludenti e un rendimento ben al di sotto delle aspettative hanno, infatti, messo in dubbio il suo reale valore. Qualcuno puntava il dito contro Di Francesco, altri contro il calciatore stesso, accusato di aver disputato l'anno scorso una stagione irripetibile sfruttando il gioco di Gasperini in nerazzurro. Poi la svolta a novembre, quando il centrocampista di San Vito al Tagliamento ha cambiato passo ed è riuscito a scalare le gerarchie di Di Francesco e conquistare con continuità una maglia da titolare. Partita dopo partita, il rendimento dell'Atalanta è cresciuto a vista d'occhio, con la società giallorossa ora può considerato ripagato l'investimento importante fatto la scorsa estate.
BOX TO BOX - Da un'area di rigore all'altra, per 90 minuti. Cresciuto agli ordini di mister Gasperini, Cristante è maturato definitivamente sotto la guida di Eusebio Di Francesco, diventando in tutto e per tutto un centrocampista 'box to box'. Nei primi sette mesi alla Roma, il 23enne ha ricoperto diversi ruoli nel centrocampo giallorosso - dal mediano al trequartista, passando per la mezzala e il centrale a quattro - dimostrando di avere sia una grande qualità nella rifinitura con 4 gol e 3 assist sia quantità in fase di non possesso. "Il mio obiettivo personale è di fare una bella stagione e andare a segno con un po’ di continuità, insomma fare qualche gol". Ora in casa Roma non ci sono più dubbi: Cristante rappresente il presente e il futuro del club giallorosso.