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    Roma da Mourinho a De Rossi, Boniek: 'Anche le 'pippe' sono diventate forti'

    Roma da Mourinho a De Rossi, Boniek: 'Anche le 'pippe' sono diventate forti'

    • Redazione CM
    Da José Mourinho a Daniele De Rossi, alla Roma è cambiato tutto e secondo Zbigniew Boniek: "Ora anche le 'pippe' sono diventate forti".

    L'ex attaccante di Juventus e Roma, oggi vicepresidente della UEFA, è intervenuto 'Radio Anch'io Sport' su Rai Radio 1, e ha parlato del momento giallorosso in vista del ritorno dei quarti di finale di UEFA Europa League contro il Milan. Partendo, però, dall'episodio che ha scosso l'ambiente romanista, il malore occorso a Evan N'Dicka durante la partita con l'Udinese: "Il calcio solitamente divide, però di fronte a questi problemi ho visto un'unione vera, sincera, straordinaria e senza speculazioni. Sono rimasto felice che il calcio non è solo chi è più bravo dell'altro, ma è anche solidarietà. Quando guardavo la partita e ho visto N'Dicka in barella, col pollice alzato. Mi si è aperto un flash nel primo tempo quando lui ha ha subìto una gomitata pazzesca e anche lì si è accasciato, toccandosi la parte sinistra del petto tra le costole. Speravo fosse stato questo trauma ad avergli creato problemi respiratori, speravo non si trattasse di infarto. Oggi abbiamo notizie rassicuranti. Alla fine è andato tutto bene".

    CALCIO MENO VIOLENTO - "Il calcio è meno violento, ai nostri tempi c'erano falli più duri. Oggi si gioca in spazi molto più ristretti. C'è molto più contatto, ma i giocatori sono più fisicati. Ogni tanto c'è qualche fatalità: quando salti di testa, non puoi farlo con le mani in tasca. Un po' devi aiutarti anche con braccia e gomiti. Il calcio è uno sport di contatto, ci sarà sempre qualche problema. Anche la gomitata del primo tempo subita da N'Dicka non è stata violenta, è un contatto che può capitare all'interno di una partita".

    L'IMPATTO DI DE ROSSI ALLA ROMA - Boniek si concentra poi sul cambiamento della Roma con il passaggio da Mourinho a De Rossi: "Daniele non mi sorprende per niente. Prima che diventasse allenatore, in un'intervista parlai di come avesse il taglio perfetto per fare il tecnico. Lo era già in campo, lo è per come parla, per come si esprime. Ieri ha fatto vedere non solo di essere un buon allenatore, ma anche un grande gestore di gruppo, un leader, sa fare le cose e sa gestire bene lo stress in una situazione così difficile. Non saprei fare un paragone con i miei allenatori del passato, ho avuto la fortuna di avere Trapattoni, poi Liedholm e Eriksson, allenatore bravissimo in campo, poi magari fuori la pensavamo diversamente".

    IL RITORNO DI ROMA-MILAN - In chiusura, Boniek parla di Roma-Milan, ritorno di Europa League, con i giallorossi che hanno vinto l'andata a San Siro grazie al colpo di testa di Gianluca Mancini: "Chi vince il primo round non è detto che vinca l'intero incontro. Il Milan è una squadra fortissima, giovedì era un po' rilassato, forse pensava di giocare contro una squadra inferiore. Il Milan non era preparato mentalmente e fisicamente, hanno fatto errori clamorosi. Senza togliere nulla alla Roma, che ha fatto una partita intelligente tatticamente, soprattutto nell'arginare la fascia sinistra rossonera. Ma dall'altra parte non ci sono state contromosse tattiche da parte del Milan. Rimane una sfida aperta: la Roma giocherà senza Cristante, che dà molto equilibrio alla squadra. Il Milan ha una tale organico che, dopo 4-5 giorni infelici, potrebbe tentare di fare il colpaccio. Prima della doppia sfida, a Roma pensavano che il Milan fosse favorito. Ora nella capitale tutti sperano che si possa passare in semifinale. Il cambio di allenatore ha portato dei chiari vantaggi. Con l'arrivo di De Rossi è cambiato tutto. I giocatori cosiddetti 'pippe' non lo sono più, anzi sono molto bravi. Mi spiace per Mourinho, ci ha dato una grandissima gioia".

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