Romamania:| Corri Borini, corri...
Che Roma sarebbe senza Fabio Borini? La domanda fa un certo effetto. Nel tabellino giallorosso c'è sempre lui da sette partite a questa parte, ed è già salito in doppia cifra nella sua prima stagione in serie A, con una media di 0,53 gol a partita. Una escalation continua da settembre: era il settimo degli attaccanti, un guizzo di Sabatini dell'ultim'ora di mercato, dalla serie 'vediamo di che pasta è fatto, tanto lo prendiamo in prestito'. Nel giro di un mese ha guadagnato posizioni su Okaka, Caprari, Borriello, poi l'infortunio ed il testa a testa vinto con Bojan.
E' lui il titolare, il figlio che ogni mamma sogna di avere. Non partecipa a cene e a riti conviviali, con i suoi compagni ha un ottimo rapporto di lavoro, che non vuole trascendere in amicizia a tutti i costi. Non he ha bisogno. Va dritto per la sua strada, riservato, un po' timido. La romanità è tutta un'altra cosa, ma nella sua diversità si è amalgamato benissimo. Non dà retta alle malelingue, si allena, segna e contribuisce alle vittorie della squadra.
Se continua così avrà tutto il tempo di coltivare le sue amicizie all'interno dello spogliatoio. Sempre se vorrà. E' pagato per altro, e lo sta facendo molto bene. 'Ci sarebbe bisogno di un Borini per ogni reparto', è il leit-motiv ironico dei tifosi; ma è vero, perchè incarna il simbolo della continuità ricercata finora senza successo da Luis Enrique. Intanto Prandelli gli ha già aperto le porte della Nazionale: nessun attaccante nel giro azzurro ha segnato quanto lui nel 2012. Guai a fermarsi. Per lui abituato a 'correre pure quando dorme', non sarà un sacrificio.