Roma: dalla disfatta col Bayern Monaco all'esame di maturità col Barcellona, ecco cos'è cambiato
Sono passati 336 giorni e i protagonisti sono sempre gli stessi. Il 20 ottobre scorso Rudi Garcia e Daniele De Rossi parlarono di fronte alla stampa della partita che si sarebbe giocata il giorno dopo: quella tra la Roma e il Bayern Monaco. Oggi, sempre loro, sono stati interrogati sulla sfida di domani sera contro il Barcellona dell'ex Luis Enrique oggi campione di Spagna e d'Europa in carica. Prima dei tedeschi, i giallorossi venivano da una vittoria in casa contro il CSKA di Mosca e da un convincente pareggio in casa del Manchester City. Garcia era alla sua seconda stagione sulla panchina della Roma, dopo un esordio brillante e inatteso che aveva regalato il secondo posto in classifica e l'accesso diretto alla Champions.
UN ANNO FA... - La partita contro la squadra di Guardiola terminata 7-1 per i tedeschi ha segnato irreversibilmente l'esito della stagione della squadra romanista, togliendo convinzioni e certezze a un gruppo che, per certi versi, non ha più saputo riprendersi. Ecco allora come è cambiato l'approccio alla partita del tecnico e del vice capitano giallorosso. "La gioia è uno dei parametri" le parole di Garcia 11 mesi fa. "Sicuramente il nostro gioco deve essere quello, giocare con piacere come facciamo di solito. Domani (contro il Bayern, ndr) non cambia niente, dobbiamo essere intelligenti e vedere come vanno le cose. Entusiasmo, gioia, abbiamo tutto da guadagnare: è l'atteggiamento giusto per questa gara. Può succedere di tutto, è il bello del calcio. Il Bayern è il club più potente del mondo economicamente, ha grandi giocatori, vince sempre ma non hanno già vinto. Faremo di tutto per prendere punti".
TONI SOFT - Alla fine la Roma ha avuto tutto da perdere e Garcia lo sa. Ecco perché oggi i toni sono totalmente ridimensionati: "Il Barcellona è una squadra immensa, campione in carica. Non serve presentare questa squadra, tutti la conoscono. Domani giocheremo con umiltà e ambizione, vogliamo qualificarci quindi dobbiamo fare punti nelle prossime sei partite. Non difenderemo tutta la partita, sappiamo che ci sarà da soffrire e la necessità di aiutare il compagno, ma servirà anche usare bene il possesso palla per aiutare la squadra". Moderazione, attenzione e profilo basso, è questa la versione 3.0 di Rudi Garcia. Vietato dire scudetto, vietato dire vittoria. Un passo alla volta per non rischiare di inciampare. "Sono convinto che possiamo passare il turno", è questo il De Rossi-pensiero di un anno fa. "Lo vedo dai giocatori, dal nostro gioco, da come abbiamo affrontato le prime due partite del girone nonostante il ruolo da outsider. Giocare con gioia è quello che ci riesce meglio ma vogliamo vincere. Se giocheremo da Roma, come sappiamo fare, a viso aperto e rendendo orgogliosi i nostri tifosi anche un pareggio andrà bene, ma non andremo in campo per metterci tutti dietro e fare la figura della provinciale davanti a tutto il mondo. Entreremo per vincere".
Il campo ha poi emesso il suo verdetto. Oggi, anche De Rossi, è molto più equilibrato: "Il Barcellona, oltre ad essere la squadra più forte di tutti, ha anche il giocatore più forte di tutti. Qui il discorso non è fermare Messi, Neymar o Iniesta, dovremo fare una gara di grande sacrificio, ordinati, aiutandoci tutti quanti".
Tutta un'altra musica.
UN ANNO FA... - La partita contro la squadra di Guardiola terminata 7-1 per i tedeschi ha segnato irreversibilmente l'esito della stagione della squadra romanista, togliendo convinzioni e certezze a un gruppo che, per certi versi, non ha più saputo riprendersi. Ecco allora come è cambiato l'approccio alla partita del tecnico e del vice capitano giallorosso. "La gioia è uno dei parametri" le parole di Garcia 11 mesi fa. "Sicuramente il nostro gioco deve essere quello, giocare con piacere come facciamo di solito. Domani (contro il Bayern, ndr) non cambia niente, dobbiamo essere intelligenti e vedere come vanno le cose. Entusiasmo, gioia, abbiamo tutto da guadagnare: è l'atteggiamento giusto per questa gara. Può succedere di tutto, è il bello del calcio. Il Bayern è il club più potente del mondo economicamente, ha grandi giocatori, vince sempre ma non hanno già vinto. Faremo di tutto per prendere punti".
TONI SOFT - Alla fine la Roma ha avuto tutto da perdere e Garcia lo sa. Ecco perché oggi i toni sono totalmente ridimensionati: "Il Barcellona è una squadra immensa, campione in carica. Non serve presentare questa squadra, tutti la conoscono. Domani giocheremo con umiltà e ambizione, vogliamo qualificarci quindi dobbiamo fare punti nelle prossime sei partite. Non difenderemo tutta la partita, sappiamo che ci sarà da soffrire e la necessità di aiutare il compagno, ma servirà anche usare bene il possesso palla per aiutare la squadra". Moderazione, attenzione e profilo basso, è questa la versione 3.0 di Rudi Garcia. Vietato dire scudetto, vietato dire vittoria. Un passo alla volta per non rischiare di inciampare. "Sono convinto che possiamo passare il turno", è questo il De Rossi-pensiero di un anno fa. "Lo vedo dai giocatori, dal nostro gioco, da come abbiamo affrontato le prime due partite del girone nonostante il ruolo da outsider. Giocare con gioia è quello che ci riesce meglio ma vogliamo vincere. Se giocheremo da Roma, come sappiamo fare, a viso aperto e rendendo orgogliosi i nostri tifosi anche un pareggio andrà bene, ma non andremo in campo per metterci tutti dietro e fare la figura della provinciale davanti a tutto il mondo. Entreremo per vincere".
Il campo ha poi emesso il suo verdetto. Oggi, anche De Rossi, è molto più equilibrato: "Il Barcellona, oltre ad essere la squadra più forte di tutti, ha anche il giocatore più forte di tutti. Qui il discorso non è fermare Messi, Neymar o Iniesta, dovremo fare una gara di grande sacrificio, ordinati, aiutandoci tutti quanti".
Tutta un'altra musica.