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    Roma, altro che esonerare Zeman: da cacciare sono i dirigenti che lo picconano

    Roma, altro che esonerare Zeman: da cacciare sono i dirigenti che lo picconano

    Secondo calcoli per difetto, nelle ultime due stagioni la Roma americana ha speso 110 milioni di euro sul mercato per non vincere nulla. Ottava in classifica a 9 punti dalla Lazio terza e quindi, a 9 punti da un posto in Champions League sia pure con vista sul preliminare, la squadra giallorossa va  su e giù sull'ottovolante dov'è salita sin dalla prima giornata. Vanta il miglior attacco del campionato (47 gol in 22 partite), ma la sua difesa è un colabrodo (38 reti incassate) e, assieme alla retroguardia del Cagliari è la seconda peggiore del torneo, dietro al Pescara (45).

    Sebbene ci siano ancora 16 partite e 48 punti a disposizione ed essendo un posto in Europa (Champions o ex Uefa) l'obiettivo da raggiungere, dopo il 3-3 di Bologna nella capitale sta andando in scena uno psicodramma che ha individuato in Zdenek Zeman il capro espiatorio. Anzichè difendere il tecnico,  l'estate scorsa all'Olimpico salutato da 20 mila tifosi in delirio, la società lo sta scaricando in diretta, con tempi e modi inverecondi, non degni della storia e del prestigio del club.

    Chissà che cosa ne pensa Mister James Pallotta che, fra, le molteplici attività di manager e imprenditore di successo, è anche membro del comitato esecutivo dei Boston Celtics.  Chissà se anche i Boston Celtics hanno un direttore sportivo che, in un momento delicato della squadra, si presenta alla stampa e spara a palle incatenate contro il suo allenatore, ancora in carica. Se l'avessero, probabilmente l'avrebbero già cacciato per evitare ulteriori danni.

    Invece, sentite un po' cosa ha dichiarato il signor Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma: "Il tecnico ci ha dato il calcio euforico che gli chiedevamo e lanciato tanti giovani, ma ora deve coagulare anche altri valori. Noi ora dobbiamo fermarci a capire e c'è la possibilità dell'avvicendamento in panchina. Entro venerdì? Non lo posso dire. Basterebbe poco per cambiare la situazione. E non siamo influenzati dalle cose sulla disciplina".

    "Le cose sulla disciplina" sono il rispetto delle regole che Zeman aveva chiesto la società imponesse. Il resto, invece, deve essere tradotto in italiano: Zeman ha lavorato benissimo, ci ha dato il calcio che volevamo e ha lanciato tanti giovani, ma potremmo cacciarlo se, nell'anticipo di venerdì, non batte il Cagliari perchè "deve coagulare altri valori". Eh? Che cosa vuol dire? Da quando in qua i valori si coagulano? E quali sarebbero questi altri valori?

    Tenetevi forte, però. Il meglio deve ancora venire: "Oppure abbiamo sbagliato qualcosina nel comporre l'organico. Questa è una fase di studio che contempla anche l'idea di poter cambiare l'allenatore, molto marginalmente, perchè l'allenatore ha fatto bene con noi, nonostante tutto e ne siamo contenti".

    Come? Come? "Abbiamo sbagliato qualcosina nel comporre l'organico?". Ma, signor Sabatini chi l'ha composto l'organico nell'estate 2011, nell'inverno e nell'estate 2012, nel gennaio 2013: Babbo Natale? Chi prese Luis Enrique, così signore da andarsene rinunciando a un anno di contratto? "Abbiamo sbagliato qualcosina?". Come la difesa che fa acqua da tutte le parti? "Questa è una fase di studio che contempla l'idea di poter cambiare l'allenatore, molto marginalmente?": ma come si fa a sparare una facezia del genere? Come si può delegittimare platealmente, pubblicamente il proprio tecnico che avrebbe bisogno del massimo sostegno?

    Non è finita: "Nel gruppo ci sono 25 calciatori e qualche esuberanza c'è, qualche birichinata c'è e ci mancherebbe altro. Sono ragazzi. Ma sono persone serie e mai noi dirigenti abbiamo incrociato giocatori svogliati o non votati alla causa, sono tutti totalmente presi dal lavoro che fanno, con le loro debolezze, come le hanno tutti".

    A Zeman che chiede il rispetto delle regole, la società cioè Sabatini risponde che, "molto marginalmente", sta pensando di farlo fuori perchè, in fondo, i giocatori sono ragazzi e qualche esuberanza c'è, qualche birichinata c'è.

    Altro che esonerare il Maestro boemo, il cui lavoro deve essere giudicato solo a fine stagione. I primi da cacciare sono i dirigenti che lo picconano. E che non stanno sbagliando "qualcosina". Stanno sbagliando tutto.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

      

     

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