La Roma a Udine:| Isla, uomo del futuro
Prima che la Roma scegliesse Luciano Spalletti, Francesco Guidolin era uno dei nomi caldi per la panchina giallorossa. L'attuale allenatore dell'Udinese - che ieri ha confessato come la Roma sia la squadra che in carriera gli abbia tolto più punti - sembrava davvero essere in pole ma poi Rosella Sensi, consigliata soprattutto da Bruno Conti che di Spalletti si era innamorato durante la doppia semifinale di Coppa Italia, decise di dare fiducia al tecnico toscano. Per fortuna, verrebbe da aggiungere, visto quello che Spalletti ha dato a Roma e alla Roma.
Chissà invece se è stata fortunata la scelta di Di Natale di non allontanarsi da Udine. Uno degli attaccanti più prolifici e talentuosi del campionato italiano, di cui è capocannoniere da un paio di stagione, avrebbe potuto avere ben altro tipo di carriera. Lui dice che la scelta di restare in provincia lo appaga completamente, dell'Udinese è il capitano oltre che il simbolo, ma c'è stato un periodo, ormai tre anni fa, in cui sembrava che potesse seguire il suo ex allenatore Spalletti a Trigoria. Non se ne è fatto nulla, c'è chi dice per scelta del giocatore che non se l'è sentita di spostarsi da Udine, chi invece per volontà della Roma, poco decisa nell'andare a trattare con i Pozzo. Domande senza risposta, ipotesi e non fatti visto che i fatti dicono che Di Natale alla Roma ha segnato spesso e volentieri per un totale di dieci volte. La speranza è che non rispetti stasera la tradizione.
Lui come Isla, uno che contro la Roma ha fatto sempre grandi partite. Se Di Natale è stato un obiettivo del passato, l'esterno lo è del presente e anche del futuro. L'Udinese, dopo aver ceduto Sanchez, Inler e Zapata, non se l'è sentita di privarsi anche di lui, ex centrocampista adattato a terzino, ala e persino punta esterna ma difficilmente riuscirà a convicerlo a restare un altro anno in Friuli. A 24 anni - ancora da compiere - il futuro è dalla sua parte e la Roma, che in quel ruolo ha bisogno di almeno un paio di giocatori, è alla finestra. Anche perché uno che fa il pollice verso (Totti docet) ai tifosi della Lazio un'opportunità a Trigoria la meriterebbe.
(Il Romanista)