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    Roma 3.0: 'Pjanic pedina fondamentale'

    Roma 3.0: 'Pjanic pedina fondamentale'

    Azzerare, fare tabula rasa di diciotto mesi fallimentari, speranze tradite e soldi sprecati. Dal profeta Luis Enrique al maestro Zeman la Roma sta attraversando una fase critica della propria storia, che affonda le radici nell'inspiegabile conferma dello staff dirigenziale.

    Si riparte ora da Aurelio Andreazzoli, ex braccio destro di Luciano Spalletti e teorico del 4-2-3-1. Negli anni dorati del tecnico toscano Totti faceva la punta finta (per carenza di centravanti) e gli inserimenti dei centrocampisti facevano la differenza. Sono molti a sospettare che nella Roma attuale manchino gli interpreti per riproporre questo modulo: il primo problema è l’esterno sinistro alla Mancini (Vucinic), a meno di non adattare Osvaldo o rilanciare Marquinho. In mediana andrebbero De Rossi e Bradley, Florenzi a destra, il tecnicissimo Pjanic da trequartista. Difesa a quattro con Burdisso e Castan mentre Piris, Dodò, Balzaretti e Torosidis costituirebbero la batteria dei terzini. Idea stimolante, che darebbe al bosniaco un ruolo centrale che forse merita per caratura tecnica ed esperienza internazionale.

    L'altra ipotesi è il 3-4-1-2 modello Udinese spallettiana con esterni fluidificanti Piris e Balzaretti (Torosidis, Taddei o Dodò), in mezzo un regista avanzato come Pjanic protetto da De Rossi, Bradley o Florenzi e coppia offensiva composta dal Capitano e da Osvaldo (o Lamela). Questo schema sembra convincere maggiormente l'osservatore internazionale Paolo Greatti, docente per la Football Workshop, che per calciomercato.com ha analizzato la prova dell'ex Lione nella partita tra Slovenia e Bosnia: "Ritengo che Pjanic possa esprimere al meglio le sue qualità nella posizione di trequartista. Posizionato dietro le punte, Pjanic giocatore dal baricentro basso, può esprimere al meglio la sua abilità nel dribbling, liberando la sua fantasia, tipica dei giocatori di origine balcanica. È un giocatore talentuoso, capace di far saltare gli equilibri di una partita con le sue invenzioni, come nell’ amichevole giocata ieri a Lubiana. Pjanic, in campo per tutti i novanta minuti, è stato assoluto protagonista realizzando un goal e fornendo due assist di pregevole fattura per le altre due reti della sua Nazionale.Schierato come trequartista nel 4.3.1.2. dietro i due attaccanti Dzeko e Ibisevic ha evidenziato di avere qualità tecniche di prim’ordine nel panorama europeo e  buonissimi tempi di gioco in fase di possesso palla. Un assist con il piede sinistro per il goal di Ibisevic e un passaggio con il piede destro per la rete di Svraka hanno confermato l’abilità tecnica e la naturalezza nel saper mandare in goal i compagni dell’ex stella del Lione. La posizione di trequartista ne esalta i tempi di inserimento senza pallone: nell’azione del secondo goal ha finalizzato con un tiro di destro molto preciso dal limite dell’area dopo una corsa in verticale per andare a raccogliere un cross proveniente dalla fascia laterale. L’estroso bosniaco ha interpretato il ruolo in chiave moderna rientrando a centrocampo in fase di non possesso, sfruttando i suoi buonissimi mezzi atletici e una buona capacità di sacrificio. Nella Roma, se utilizzato dietro l’attaccante centrale, potrebbe favorire l’equilibro tattico in fase passiva, vero punto debole della squadra allenata da Zeman.


    Un dato è certo dopo gli esperimenti la squadra giallorossa deve ripartire dai giocatori di spessore internazionale: Stekelemburg, Burdisso, De Rossi, Pjanic e Totti. Un ossatura solida ed esperta da cui non si puo' più prescindere. Per riparare i tanti errori di mercato ci vorrà il ribaltone estivo, ora si deve solo salvare la faccia

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