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Non c'è un singolo motivo per cui Rodri non avrebbe dovuto vincere il Pallone d'Oro. Vinicius se ne faccia una ragione
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CRITERI - Banalmente, prima di tutto guardiamo ai criteri di assegnazione.
- Prestazioni individuali, carattere da leader e da trascinatore.
- Prestazioni e risultati di squadra.
- Classe e fair play.
Anche le prestazioni e i risultati di squadra sono sullo stesso piano: Rodri non ha vinto la Champions League di quest'anno, finita nella bacheca dei concorrenti, ma ha alzato il trofeo continentale che manca a Bellingham (sconfitto in finale) e a Vinicius (eliminato col Brasile ai quarti di finale di Copa America dall'Uruguay).
Con i primi due criteri, quindi, incapaci di individuare un chiaro vincitore, è il terzo a far pendere il braccio della bilancia che fa capo a Rodri: classe e fair play. A Bellingham si può imputare poco, ma il gestaccio con la mano ai genitali dopo il gol in rovesciata alla Slovacchia a Euro 2024 non è certo edificante, mentre Vinicius incappa continuamente in episodi di nervosismo anche a causa della sciagura degli ululati razzisti coi quali viene bersagliato ad ogni trasferta di Liga. Rodri, invece, è inappuntabile. Addirittura gioca con la maglietta dentro ai pantaloni, qualcosa che si insegna ai bambini nelle scuole calcio ma che nessuno ormai pretende più. No, non crediamo che Rodri verrà mai pizzicato a pavoneggiarsi con un "Es que soy muy bueno" (che tradotto suona come "Sono troppo forte") verso i tifosi avversari dopo un dribbling sventato all'ultimo in un big match.
LA TOP 30 DEFINITIVA DEL PALLONE D'ORO 2024
PRATICAMENTE IMBATTIBILE - Sarà un caso che il Manchester City, dal 5 febbraio 2023 alla finale di FA Cup alla fine di maggio 2024, abbia perso soltanto quando il suo faro spagnolo non era in campo? 74 le partite di fila senza mai perdere con la sua squadra, escluse le sconfitte ai calci di rigore come quella ai quarti di finale di Champions proprio contro il Real di Vini e Bellingham. E anche nella Spagna imbattuta a Euro 2024, la colonna (im)portante era proprio lui. Le sue squadre sono quelle che hanno dominato in Inghilterra e in Europa con lui al timone negli ultimi due anni. Ecco, questo è un altro tema, ovvero il peso di ciò che "avanza".
DECISIVO DA DIETRO - Rodri, nel 2023, ha vinto la Premier League, la Champions League decidendo la finale contro l'Inter, la Nations League andando a segno nella sequenza dei rigori nella finale contro la Croazia. Ha poi dato il via personalmente alla rimonta della Spagna sulla Georgia agli ottavi dell'Europeo in Germania quest'estate. Ha portato a casa già 15 trofei tra club e nazionale, con quelli di quest'anno. Tornando al 2023, l'ultimo Pallone d'Oro prima di oggi è andato a Messi, che a fine 2022 ha vinto la Coppa del Mondo che ha completato la sua carriera leggendaria. E allora la sensazione è quella che sia successo quello che poteva succedere nel 2021, quando in molti reclamavano l'assegnazione del premio a Robert Lewandowski, che lo avrebbe stravinto nell'anno della mancata assegnazione a causa della pandemia, il 2020. Invece, per l'ennesima volta ha trionfato Messi. Rodri, in questo, ha raccolto anche quel testimone.
L'UNICO DAVVERO STRAORDINARIO - Pensiamo, poi, a cosa presuppone vincere il Pallone d'Oro, ovvero fare qualcosa di fuori scala per quello che ci si attende. Se la si guarda sotto questa prospettiva, di centrocampisti offensivi, come Bellingham, capaci di segnare tantissimi gol ce ne sono stati, il primo che viene in mente è Lampard. Di esterni offensivi che segnano tanto e fanno del dribbling la loro carta migliore, come Vinicius, è pieno zeppo. Il brasiliano e l'inglese sono sopraffini, due dei giocatori più forti sulla faccia della Terra, ma non hanno ancora fatto nulla di fuori da ogni schema per quel che compete loro. Rodri, per essere un mediano, ha avuto e ha un peso spropositato nel raggiungimento degli obiettivi delle sue squadre. Che poi è il motivo per cui, quelle poche volte che è successo, non hanno vinto attaccanti o trequartisti.
RODRI DOPO LA VITTORIA: "QUESTO E' PER VOI, INIESTA, XAVI E CASILLAS"
IL PRIMO 4 D'ORO - Cosa dovrebbe fare di più un giocatore prettamente difensivo, organizzativo, privo anche dell'epica dei difensori centrali, per poter vincere il titolo di miglior giocatore al Mondo? Cosa, se non basta neanche decidere una finale di Champions League, come fanno i grandissimi attaccanti? La vittoria di Rodri è un segnale forte e chiaro: abbracciare un ruolo non votato al gol non vuol dire per forza, per un bambino che comincia a giocare a calcio, rinunciare alla massima gloria personale concepibile in questo sport. La premiazione di oggi è quindi equiparabile a quella di Lev Yashin, unico portiere ad aver mai vinto, che ha permesso di sognare anche ai vari Buffon e Courtois. Rodri è il primo mediano ad essere riconosciuto il migliore di tutti, dopo la mezzala Modric e i tanti trequartisti o centrocampisti spiccatamente offensivi che hanno vinto in passato. E non ha rubato davvero nulla.
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