Robinson: 'Milan? Quando mi hanno detto del problema al cuore ho pianto. Ora sono guarito, pronto per nuove sfide'
LOTTA AL PROBLEMA - "Quando sono tornato a casa ho parlato con dottori e i fisioterapisti del Wigan e ci siamo concentrati solo sulla mia salute, su come risolvere questa cosa. Alla fine i dottori mi hanno detto che al momento mi sarei anche potuto sentire bene, ma sul lungo periodo sarebbe stato pericoloso e non potevano farmi scendere in campo. Fortunatamente si trattava di un difetto cardiaco risolvibile con un’operazione, ma che comunque avrebbe avuto il 70% di percentuale di riuscita; quindi ho affrontato questa cosa pensando anche che forse non avrei potuto più giocare a calcio. A causa del lockdown l’operazione è stata rimandata a giugno: durante l’intervento mi hanno impiantato una microcamera per monitorare il cuore, e ora posso dire che non c’è più nessun difetto. Posso giocare, è un sollievo enorme per me. Dopo l’operazione hanno provato a stimolare artificialmente i miei battiti per vedere se il problema si ripresentasse in qualche modo, ma a quanto pare sono davvero guarito. Alla fine siamo arrivati alla conclusione che il mio problema al cuore è stato causato da un eccesso di caffeina: durante il lockdown ho cambiato il mio stile di vita e non ho assunto molta caffeina, questo cambiamento mi ha aiutato molto".
FUTURO - "Mi sento pronto per una nuova sfida, che sia in Premier League, in Bundesliga, in Liga... Qualsiasi cosa che sia una nuova sfida in cui possa mettermi alla prova. Da bambino uno pensa di poter diventare il miglior giocatore del mondo e cose del genere, ma crescendo ho capito che il mio obiettivo è quello di poter raggiungere il mio massimo livello, il mio limite. Non so questo dove mi porterà, se fra 4 anni giocherò in una delle migliori 5 squadre in Premier League... Ma se dovessi giocare davvero al limite del mio potenziale nel corso della mia carriera allora alla fine potrò smettere soddisfatto, è questo il mio obiettivo".