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    Robinho, scatta il mandato di arresto internazionale per violenza sessuale: la Procura di Milano chiede l'estradizione

    Robinho, scatta il mandato di arresto internazionale per violenza sessuale: la Procura di Milano chiede l'estradizione

    Situazione sempre più complicata sulla vicenda che riguarda la condanna di stupro nel quale è coinvolto l'ex attaccante del Milan Robinho. La Procura di Milano ha, infatti, inoltrato al Ministero di Giustizia la richiesta di estradizione ed il mandato d'arresto internazionale per il 38enne brasiliano, reo di aver abusato di una ragazza albanese di 23 anni nella notte del 22 gennaio 2013 nel guardaroba di un locale della movida milanese (Sio Cafè). 

    PRIMA CONDANNA -  A seguito dell’inchiesta del pm Stefano Ammendola la Suprema Corte aveva reso definitivi i 9 anni decisi dal Tribunale milanese, poi confermati dalla Corte d’appello il 10 dicembre 2020. Per l’ex attaccante e per l’amico nel corso delle indagini non erano state emesse misure cautelari, mentre altri uomini coinvolti nella vicenda non erano stati trovati.

    INTERCETTAZIONI E RESCISSIONE DEL CONTRATTO -  ''Sto ridendo, è ubriaca'', si sente in una delle conversazioni compromettenti che furono pubblicate sui media brasiliani, motivo per il quale il Santos, squadra carioca per la quale il calciatore era tornato a giocare dopo le esperienze anche col Manchester City e in Turchia, aveva deciso di sospendere il contratto a Robinho. 

    ESTRADIZIONE IRREALIZZABILE  - Gli atti a carico per la richiesta di estrazione ed il mandato d'arresto internazionale per l'ex calciatore e del suo amico sono stati firmati dal pm Adriana Blasco. Ora si trovano entrambi in Brasile e pare scontato che i due non saranno consegnati perché la Costituzione brasiliana non consente l'estradizione dei propri cittadini.

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