Non figura il nome di Robinho nell'elenco dei convocati diramato dall'allenatore del Milan Massimiliano Allegri in vista della sfida contro il Parma. La società rossonera motiva la scelta del tecnico livornese con un'infiammazione tendinea che ha bloccato l'attaccante brasiliano, ma il sospetto che la causa non sia solo questa è forte.

Il giocatore è mai sceso in campo dal primo minuto nelle partite ufficiali del 2013 sin qui disputate dai rossoneri; una condizione fisica deficitaria e le voci di mercato che lo vogliono sempre in contatto col Santos per un ritorno in Brasile (il mercato dovrebbe chiudersi ufficialmente il prossimo 31 marzo) sono alla base delle esclusioni incassate ultimamente dal Rey de la Pedalada. Il fatto che la deadline per i trasferimenti in entrata nel campionato sudamericano arrivino dopo il doppio confronto tra Milan e Barcellona in Champions League e l'utilizzo col bilancino dell'ex nazionale danno adito ai sospetti circa una trattativa mai tramontata del tutto nonostante lo stop di gennaio (col Santos arrivato a offrire 7 milioni contro i 10 chiesti da Galliani).

Grazie alla sapiente regia dell'intermediario Mino Raiola e alla volontà del Milan di liberarsi di un ingaggio pesante (4 milioni di euro netti all'anno più bonus) alla luce delle operazioni effettuate nell'ultima sessione di calciomercato, l'affare resta possibile e l'ultimo forfait di Robinho alimenta sempre di più le voci di un addio imminente.