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Roberto un po' traditore, Lorenzo trascinatore: i fratelli Insigne svegliano un Napoli presuntuoso
Assai più ordinato il Benevento, che dimostra, al contrario degli azzurri, di avere un’idea di gioco: difesa alta quando può, attesa del portatore avversario nella propria metà campo, poi rubapalloni subito in azione e ripartenze feroci negli spazi larghi che il Napoli concede. Fa quello che può, insomma, il Benevento. E quello che può lo fa con grande applicazione. Lo fa bene, insomma, seppure favorito dal ritmo “guancia a guancia degli azzurri”. Che cos’è quella del Napoli: presunzione, forse? Oppure quell’ultimo largo e bel successo in campionato è stato l’esaltazione d’un momento e basta? Il dubbio resta. Ma, cert’è il Napoli non piace. O, almeno, non è quello che t’aspetti: cacciatore di punti e di riscatto dopo aver sbagliato tutto con l’Az.
Cosicché per un quarto d’ora non succede niente. Non si “sfiorano” neppure Inzaghi e Gattuso, con il napoletano, però, assai più insoddisfatto, perché quel gioco in orizzontale offende le sue idee e pure le qualità del suo centravanti, Osimhen, il quale aspetta ben diciassette minuti per vedere il pallone da vicino, Per vederlo, per toccarlo, per mandarlo in porta. Ma non vale: fuorigioco e punto e a capo. Un bagliore. Come quello di Lozano (22’), affondato in area da Foulon. Sarebbe rigore, così sembra, ma Doveri non vede e il Var, chissà perché, non interviene. Ma tant’è. Almeno sino alla mezz’ora, quando diventa vincente la ripartenza giallorossa: è Lapadula a infilarsi nello spazio e a cercare Roberto Insigne al centro; Manolas rinvia ma ridà palla a Lapadula che stavolta non ha difficoltà a trovare solo e smarcato il più giovane degli Insigne a tre o quattro metri da Meret. E non sbaglia, il giovanotto, che il suo primo gol in A lo fa proprio al Napoli e proprio a suo fratello. Sono le incredibili storie del pallone, queste. Già, ma proprio quel gol un poco “traditore”, prende per la maglia il Napoli e lo scuote. Perché da quel minuto in poi, da quel gol in poi, da quello schiaffone in poi, la partita cambia. E cambia perché Insigne, Lorenzo questa volta, non ci sta ad essere sfottuto quando torna a casa. Se il Napoli sale di ritmo, se migliora il proprio gioco, se ora si fa temere, infatti, il merito è del suo capitano non più convalescente e ritrovato. “Seguite me”, sembra dire Lorenzinho al resto della squadra. E questo accade. Il Benevento s ‘accartoccia, s’abbassa, rincula, si piega alla presenza adesso prepotente degli azzurri e non è un caso che arrivi pure il gol. E che a segnarlo sia proprio il capitano. Ma neppure questo, vale. Fuorigioco pure stavolta e tutto da rifare. Ma il Napoli è lanciato, ormai. E Insigne pure. Anzi, lanciatissimo. Tant’è che al sessantesimo confeziona un supergol: un sinistro - sinistro! - terra aria che batte sotto la traversa e ricadendo supera la riga. Pari sacrosanto. Giusto, questo è certo.
E il Benevento? Inzaghi avverte la puzza di bruciato e cambia tutto. In dieci minuti ne cambia addirittura cinque e ridisegna le posizioni in campo. Dal quatro-tre-tre passa al tre-cinque-due. Già, ma Gattuso che sente odore di possibile successo replica immediatamente: fuori Lozano e Mertens e dentro Politano e Petagna. E la scelta, l’esperimento del doppio centravanti (Osimhen-Petagna) paga. E come paga! Neppure dieci minuti, infatti, e proprio i due ultimi arrivati confezionano il gol del sorpasso. Politano in fuga a destra e passaggio basso ed arretrato per Petagna che col destro - col destro! - e non senza colpe da parte di Montipò, firma il suo primo gol in maglia azzurra. Giusto così, probabilmente. Anzi, sicuramente, anche se poi all’ultimo secondo, all’ultimo coraggioso assalto giallorosso, tocca a Meret mettere il sigillo alla vittoria.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Benevento-Napoli 1-2 (primo tempo 1-0)
Marcatori: 30' R. Insigne (B), 60' L. Insigne (N), 67' Petagna (N)
Benevento (4-3-2-1): Montipò; Letizia, Glik, Caldirola, Foulon (63' Maggio); Ionita, Schiattarella, Dabo (63' Improta); R. Insigne (77' Di Serio), Caprari (53' Tuia); Lapadula (63' Sau). All. Inzaghi
Napoli (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Ruiz (87' Lobotka), Bakayoko (73' Demme); Lozano (57' Politano), Mertens (57' Petagna), L. Insigne (87' Ghoulam); Osimhen. All. Gattuso
Arbitro: Doveri di Roma 1
Ammoniti: 45' Caprari (B), 57' Foulon (B), 85' Glik (B), 95' Politano (N)