Rivoluzione Serie A: 120 milioni l'anno a chi schiera più giovani del vivaio
CIFRE - Il 10% di 1,2 miliardi di euro a stagione previsti per il triennio dai diritti tv (calcolata al netto di commissioni, mutualità e paracadute), quindi circa 120 milioni da dividere. Tale fetta di torta viene ricavata dimezzando quella destinata al numero dei tifosi, che scende così dal 20 al 10% (il 6% per presenze allo stadio, il 4% per audience). I ricavi da diritti tv vengono quindi ridistribuiti con questo criterio: 50% in parti uguali; 30% in base a risultati sportivi (15% relativo a ultimo campionato, 10% ultimo quinquennio, 5% risultati storici); 10% spettatori e audience; 10% numero giovani prodotti da vivaio schierati".
A CHI SPETTA - Un cammino virtuoso per dare più spazio ai giovani, ma al momento e secondo i criteri previsti dalla norma sarebbero solo 7 le società ad avere diritto a questo bonus: il Cagliari con Nicolò Barella ('97), il Chievo con Fabio Depaoli ('97), la Fiorentina con Federico Chiesa ('97) e Riccardo Sottil ('99), il Milan con Patrick Cutrone ('98) e Gianluigi Donnarumma ('99), la Roma con Luca Pellegrini ('99), il Sassuolo con Claud Adjapong ('98) e il Torino con Simone Edera ('97). Se la scriminante per la ridistribuzione dei premi sarà il numero di minuti giocati, ad oggi a spartirsi la fetta maggiore di questi 120 milioni sarebbero il Milan, il Cagliari e la Fiorentina, che negli ultimi anni hanno dato ampio spazio a Donnarumma, Cutrone, Barella e Chiesa. Italia, è ora di far giocare i giovani: ora anche il governo è pronto a premiare i virtuosi.