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Romamania: rivoglio la Roma di Mourinho, il vero Pellegrini e Rui Patricio!
Fatti i debiti gesti apotropaici su eventuali bis della squadra, mi viene in soccorso un cosa che avevo scritto nelle ore successive al sabba dybaliano e cioè dopo la vittoria con la Cremonese con doppio carpiato di Paulo. Ecco qui: “Diamine: vittoria con due neopromosse all'Olimpico e la Salernitana e un punto con la Juve non fanno da stoffa per l'abito della regina no!!?”.
L'ho scritto nel tentativo di non smorzare troppo l'entusiasmo - perché poi so bene quanto è stata (e lo sarà ancora, ahinoi) dura la vita quotidiana negli ultimi anni e disilludere chi trova gioia e leggerezza nel pallone è l'ultima delle cose che voglio fare – intingendolo troppo nel sano realismo. Il mio messaggio camouflage era per dire che nell'unica partita veramente tosta (La Juve) la fortuna – tanta fortuna - aveva aiutato gli audaci nel secondo tempo. Ora, mi ritrovo a maneggiare una Roma assurda che gli 'incredulisti professionisti' bollano così per liquidare la pratica: “Troppo brutta per essere vera”.
Del brutto e del bello francamente me ne frego. Mi preoccupano invece alcuni giocatori che stanno girando male e molto a vuoto. Non sono d'accordissimo sulla crisi di Abraham, vittima più che altro di un momento poco brillante degli esterni romanisti e cioè i primi ri-fornitori di cross del centravanti. Piuttosto, mi preoccupa quel Pellegrini che vedo stentare per il campo, soprattutto quando c'è da mollare il violino e impugnare una pala per dare una mano alla causa. Mi preoccupano gli errori di Rui Patricio e anche un po' quelli di Mou – ma ci sta eh?! - che secondo me eccede nel mettere la squadra a trazione anteriore ad inizio ripresa, quando la partita era ancora aperta. Eccede perchè la squadra stava giocando male, senza armonia e distanze giuste, figuriamoci sbilanciandola in avanti. Per chi è convinto che la Roma si sia presentata in campo con un po' di puzza sotto al naso, faccio mia una considerazione di un collega che stimo professionalmente e al quale voglio un gran bene, Roberto Maida, che ha sottolineato come Matic e Dybala – cioè i giocatori più esperti nell'arte della vittoria e dei titoli – siano stati i migliori e questo non può essere un caso. Ora c'è la Coppa e poi c''è l'Empoli, altra partita non semplicissima. E il primo problema da risolvere è a centrocampo dove scelte, moduli e rendimento fin qui non hanno convinto. Della bellezza del gioco, ripeto, me ne frego e spero solo che la Roma torni ad essere quella mourinhana che abbiamo visto alzare un trofeo e iniziare la stagione concedendo un solo gol e neanche su azione.