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    Rivera bianconero: 'Tifavo Juventus. Zoff o Buffon? Albertosi. Berlusconi...'

    Rivera bianconero: 'Tifavo Juventus. Zoff o Buffon? Albertosi. Berlusconi...'

    Dici Gianni Rivera e ti vengono in mente due cose: Italia-Germania 4-3 a il Milan. Legata, indissolubilmente, la sua storia a quella dei colori rossoneri: il primo Pallone d'Oro italiano, i primi successi europei milanisti e lo scudetto della stella, dopo il quale decise di ritirarsi. Eppure lo storico numero 10 rossonero, autore di 122 gol in 501 presenze con la maglia del Milan, nasconde una fede juventina. Lo rivela lo stesso Rivera al Corriere della Sera: "Cosa ricordo della seconda guerra mondiale? Lampi fuori dall'androne di casa. Ricordo bene invece lo schianto del Grande Torino a Superga. Anche se simpatizzavo per la Juve. In Piemonte si tifava per Boniperti e John Hansen. Se mi sento milanese o piemontese? Mi sento italiano. Alessandria è in Piemonte ma avverte l'influsso della Liguria, dell'Emilia. E guarda a Milano". 

    "Al Milan a 16 anni. Ero alle Olimpiadi e i miei fecero il trasloco in treno: non avevano molto da portare via. Vivevamo in due stanze: una cucina e una camera da letto, dove dormivamo in 4, visto che era arrivato mio fratello Mauro. Quando a 15 esordii in Serie A con l'Alessandria, ebbi il diritto al divano letto in cucina. Il bagno era in comune con i vicini".

    E che legame con Nereo Rocco: "Al Milan c'erano gli spogliatoio degli atleti e quelli dei tecnici; lui spostò l'armadietto accanto ai nostri. Faceva la doccia con noi, ci raccontava della moglie, dei figli. La stampa lo attaccava perché ignorava la tattica e lui ci rideva su: 'La tattica xè questa: ti Cudicini in porta, tuti voialtra fora'".

    Poi svela: "Brera mi riportò in Nazionale. Herrera, ct, voleva fare giocare solo l'Inter. Brera mi aveva scelto come nemico. Ma guai a chi gli toccava Rivera. Se qualcuno mi attaccava, prendeva le mie difese. Quella volta mi invitò a cena da "A' Riccione", il ristorante di pesce dove ogni mercoledì riuniva artisti e scrittori. E mi disse che siccome stavo giocando bene e gli mancavo avrebbe scritto che dovevo tornare in azzurro, e fatto sì che accadesse. Accadde".

    Poi sul duello a distanza tra Zoff e Buffon, Rivera sorprende: 'Albertosi. Buffon è stato più forte, Zoff più grande; ma Albertosi aveva una classe naturale che non ho mai rivisto in un portiere. Maradona o Messi? Pelè, aveva un sinistro come quello dei due argentini, e aveva anche il destro".

    Infine due parole su Berlusconi: "Non ci siamo mai presi perché considera tutti al suo servizio e nessuno alla sua altezza".

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