La Sampdoria è diventata tosta (come a Cittadella dove è passata in vantaggio e ripassata in vantaggio una volta raggiunta), a tratti bella (come nel primo tempo contro la Nocerina); soprattutto, come amano adesso dire i tifosi che non ne potevano davvero più del timido branco retrocesso e poi incapace a risollevarsi, adesso è una squadra. Una squadra che nel girone di ritorno ha fatto un punto in meno di quelli messi insieme in tutto il girone d'andata: la differenza è che ora mancano ancora 9 partite alla fine, con in palio dunque 27 punti.

Le proiezioni che Iachini non vuole neppur sentir nominare dicono che la Samp è destinata a salire ancora. E raccontano numeri abbastanza impressionanti. Dal giro di boa in qua la Sampdoria ha vinto sette partite, pareggiate quattro e perso una sola volta a Torino. I gol fatti sono 14, quelli subiti cinque. Di questi uno soltanto a Marassi, calcio di punizione battuto da Paulinho del Livorno. È dunque dal 21 gennaio che la Sampdoria non subisce un gol in casa e si può dire che il 'Ferraris' sia tornato a essere il forte di un tempo.

Dei restanti quattro gol subiti, due sono frutto di incredibili rimpalli (entrambe le reti del Torino), uno è un calcio di rigore (a Cittadella) e l'altro un tiro da trentacinque metri all'incrocio (Bovo del Padova). La sintesi: fare gol alla Sampdoria è diventato difficilissimo e questo può diventare un dato decisivo in ottica playoff.

(Il Secolo XIX)