Riparte l'NBA. LeBron-Davis, Leonard-George, poi Curry e Antetokounmpo: caccia al trono di Toronto
L'EPOPEA GOLDEN STATE AL CAPOLINEA? - L'epopea dei Golden State Warriors aveva vacillato (probabilmente solo per colpa degli infortuni) già nella passata stagione quando il titolo fu vinto proprio dai Raptors dell'allora Kawhi Leonard MVP delle Finals. Inutile dire che una squadra che vanta ancora Stephen Curry e Draymond Green, che ha rinnovato il contratto all'infortunato Klay Thompson (rientrerà per i playoff) e che ha aggiunto il talento di D'Angelo Russell sia ancora fra le favorite al titolo, ma senza Durant (volato da infortunato a Brooklyn) e con un roster cortissimo per via del salary cap per coach Kerr sarà difficile replicare il record di 73 vittorie in stagione ottenuto nel 2016.
DERBY DI FUOCO A LOS ANGELES - Dopo aver trascinato Torono, Kawhi Leonard è stato sicuramente il free agent più corteggiato dell'intero mercato. La scelta alla fine ha premiato i Los Angeles Clippers che insieme all'MVP delle finals ha messo sotto contratto l'altro All-Star Paul George che si aggiunge in un roster che ha mantenuto anche il miglior sesto uomo della lega Lou Williams. Il sogno di Steve Ballmer, proprietario dei Clippers, è di colorare finalmente la città degli angeli di un colore diverso da quello purple and gold, ma dovrà scontrarsi con le ambizioni di titolo dei Los Angeles Lakers e, soprattutto, della coppia dei sogni formata dal Prescelto LeBron James (l'anno scorso fuori dai playoff in un'annata condizionata da troppi infortuni) e da Anthony Davis per cui la dirigenza gialloviola ha letteralmente sacrificato mezzo roster pur di acquistarlo. Basterà per l'anello? E chi conquisterà il predominio cittadino?
A EST C'E' SOLO GIANNIS - Se la lotta a ovest è ricchissima volgendo lo sguardo ad est fra le favorite per il titolo sembra esserci un'unica grande certezza: i Milwaukee Bucks dell'MVP della scorsa stagione Giannis Antetokounmpo. Dopo aver floppato nella finale di conference dell'anno scorso The Greek Freak ha ottenuto un roster più profondo e con molte più frecce al proprio arco candidandosi, dopo un brutto mondiale, al ruolo di dominatrice della Eastern Conference.
LE POSSIBILI SORPRESE - Inuitle dire che proprio dalle conference dell'Est potrebbero arrivare le più grandi sorprese. Toronto pur senza Leonard rimane una squadra solida che punta molto sulla crescita di Paskal Siakam. Boston ha acquistato Kemba Walker da Charlotte e confermato un roster giovane e di grande talento, ma ha perso quel Kyrie Irving passato ai Brooklyn Nets insieme a Durant (ma non scenderà in campo in questa stagione per l'infortunio al tendine d'achille) che con LeVert e DeAndre Jordan potrebbe stupire se troverà la giusta amalgama. Sono infine chiamati al salto di qualità definitivo anche i Philadelphia 76ers che con Simmons ed Embiid hanno un'altra delle coppie potenzialmente più dominanti della lega.
LE INCOGNITE - Potenzialmente da titolo, ma con grosse incognite legate soprattutto all'amalgama delle stelle a disposizione sono gli Houston Rockets che hanno perso Chris Paul, ma hanno guadagnato l'ex MVP Russel Westbrook accanto a James Harden. Se i due troveranno il modo di coesistere allora Houston farà paura. Stesso discorso vale anche per i Portland Trail Blazers di Damian Lillard e C.J. McCollum che ha allungato il reparto lunghi con l'acquisto di Whiteside e Gasol da affiancare a Nurkic (al momento infortunato), tutti con caratteristiche diverse e poco consone al gioco di coach Stots. Infine può stupire la gioventù sia dei Dallas Mavericks "europei" di Doncic e Porzingis (al rientro da un lungo stop, ma potenzialmente da All-Star), sia dei New Orleans Pelicans che però partiranno ad handicap dato l'infortunio al ginocchio della prima scelta assoluta all'ultimo draft Zion Williamson.
GLI ITALIANI - Tre sono gli italiani inseriti nei roster NBA e a sorpresa soltanto l'ultimo arrivato Nicolò Melli può avere qualche chance di accesso ai playoff con i sopracitati New Orleans Pelicans. Sembra segnato, almeno per quest'anno il destino degli Oklahoma City Thunder che senza Russel Westbrook e con un Chris Paul a mezzo servizio si aggrapperanno all'estro di Danilo Gallinari per segnare qualche W in tabellone. Stesso roster, ma con un anno in più lo hanno invece i San Antonio Spurs di Marco Belinelli. Riuscirà coach Popovich nel miracolo playoff dopo aver fallito al Mondiale con il team USA? La sensazione è che questo potrebbe essere il primo anno senza Spurs fra le migliori 8 della Western Conference. Che lo spettacolo abbia inizio, l'NBA è tornata.