Redazione Calciomercato
Rinvio di una parte degli stipendi e plusvalenze: Juve-Consob verso le vie legali
LA CONTESTAZIONE - A conclusione del procedimento, la Consob aveva chiesto alla Juventus maggiori informazioni da rendere noti ai mercati sulle carenze e criticità rilevate in ordine alla correttezza contabile del bilancio d’esercizio al 30 giugno 2021; sulle violazioni riscontrate sui principi contabili internazionali applicabili; sull’illustrazione degli effetti che una contabilizzazione conforme alle regole avrebbe prodotto sulla situazione patrimoniale, sul conto economico e sul patrimonio netto dell’esercizio per i quali è stata fornita un’informativa errata. In particolare, in tema di operazioni incrociate, la Consob ha contestato alla Juventus di aver contabilizzato operazioni separate e distinte che sarebbero state da considerare come unitarie.
STIPENDI - Sulle manovre stipendi, per il posticipo di tre mensilità nel 2019/20, secondo la Consob, «il club avrebbe dovuto iscrivere maggiori costi e una passività, o quantomeno un accantonamento e un fondo rischi, in relazione al personale tesserato nel bilancio al 30 giugno 2020» mentre «risulterebbero riscontrate le condizioni per l’iscrizione di un accantonamento relativamente al personale tesserato nel bilancio al 30 giugno 2021 per la passività inerente agli accordi individuali sottoscritti nel settembre 2021 relativi alla retribuzione variabile da riconoscere ad alcuni calciatori».
LA PRECISAZIONE - La Juventus ha precisato che «gli eventuali effetti dei rilievi sollevati dalla Consob sarebbero nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello appena concluso, mentre sul piano economico e patrimoniale si azzererebbero a livello cumulato nel corso del quinquennio 2019-2024 per le operazioni incrociate e del quadriennio 2019-2023 per le manovre stipendi».