Rinnovo Montolivo, Corvino 'Sono ottimista'
Queste le parole di Pantaleo Corvino, direttore sportivo della Fiorentina, ai microfoni di ViolaGol su Radio Fiesole:
"La vicenda Montolivo? A tre giorni da una partita importante come quella di Lecce parlare di situazioni diverse da quelle del campo non vorrei mai farlo. Detto questo spero che chiarendo alcune situazioni si possa smettere di parlare di questo tema. Quando dico certe cose non parlo mai a caso, sempre e comunque con il massimo rispetto delle parti. Nei tempi e nei modi avevamo già parlato di come finalizzare questa trattativa. Adesso ci diciamo perplessi, ma accettiamo i nuovi tempi che ci vengono chiesti per prendere una decisione. Tempi che possono anche dare adito a terze parti di situazione che invece non esistono. Io sono ottimista in virtù della coerenza che riconosco a Riccardo Montolivo e al suo procuratore Giovanni Branchini.
Il mio contratto in scadenza nel giugno 2011? Sia io che la proprietà abbiamo già manifestato la volontà di continuare insieme. Personalmente voglio finire la mia carriera a Firenze e il presidente ha esternato la stessa volontà. Quando ci si dicono certe cose e poi si rimanda tutto ad un'altra data per vari motivi non ci sono problemi. La firma è vero non c'è, ma è come se ci fosse. Adesso dobbiamo pensare solo alla prossima partita con il Lecce, una gara che per me vale più delle altre. Sono leccese e ho passato otto anni importanti in giallorosso. La squadra torna a lavorare insieme dopo tanti giorni con i giocatori a giro per le Nazionali e con un allenatore che da questa estate non è ancora riuscito a lavorare con tutto il gruppo al completo. Serve tranquillità e mi piacerebbe che qualcuno ce la concedesse. Ogni estate c'è un problema, ma noi siamo dei naviganti abituati alle tempeste e porteremo anche questa volta la nave a casa.
L'esplosione di De Silvestri? Ho passato un'estate intera a lavorare per il suo arrivo a Firenze, millantando anche altri obiettivi. Dopo il suo arrivo tanti erano arrabbiati perché non si trattava di Eboué, ma oggi si vede la sua qualità. Lorenzo, assieme a Cerci, Jovetic, Ljajic e Babacar, oltre che i ragazzi della Primavera, sono la dimostrazione che questa Fiorentina sta pensando anche al futuro.
Una stagione rischiosa? Vivendola da dentro partiamo da una situazione dove si chiede di fare più di quanto già fatto in questi anni. Ci sono quattro squadre che sono molto avanti a noi: per fare bene occorre partire con grande entusiasmo e non magari con tanto scetticismo. Abbiamo mantenuto tutti i grandi e acquistato tre giocatori di primo piano e tutto questo con grandi sacrifici della proprietà. Quando ho detto che sarebbe stata una stagione pericolosa perché le grandi si sono allontanate e le altre si sono avvicinato. Per questo motivo a giugno ho parlato di motivazioni da acquistare per lavorare ancora bene.
La reazione della squadra nel match con il Napoli? Dopo cinque anni in cui ci siamo divertiti in Italia e in Europa le motivazioni possono non essere le stesse del primo anno, oltre alle avversarie che si sono fatte sotto per conquistare i traguardi che abbiamo portato a casa noi. Non dobbiamo abbatterci perché stando tutti insieme possiamo fare bene e superare una fase come quella che viviamo oggi.
La gara con il Lecce e l'approdo fra i titolari di Ljajic? Sarà dura. Loro hanno subito un'onta nella prima giornata in casa del Milan e noi mancheremo di giocatori importanti. Da Vargas, a Jovetic, passando per Mutu, Gamberini e forse anche Natali. Ljajic è un giocatore che ho conosciuto allo stesso modo di Jovetic. Il Partizan Belgrado è un club che seguo fin dalle formazioni giovanili, dal torneo "Nereo Rocco", visionando i ragazzi fin da giovanissimi, cosa che altri non fanno preferendo stare davanti alla tv. Quando c'è stata la possibilità l'ho preso versando una cifra importante come 5,5 milioni di euro e battendo una concorrenza importante. Spero che in questa stagione faccia cosa importanti così come tutti gli altri nostri giovani. Sono sicuro che per il futuro Ljajic sarà importante per la Fiorentina.
Se Nastasic è più forte di Munoz? Ogni calciatore ha delle caratteristiche che lo contraddistinguono. Munoz è potente, forte di testa e che senza l'infortunio ai legamenti avremmo sicuramente presto pagando 9 milioni di euro. Nastasic è un classe 1993 che a quell'età ha dimostrato delle qualità che raramente ho visto. Ovunque andrà a giocare spero che possa confermare quello che sto dicendo.
Novità sul presidente della Fiorentina? Faccio una battuta per far capire che noi abbiamo un presidente. Quando un presidente manca davvero lo capisci quando il 10 di ogni mese non trovi lo stipendio. Questa è una società che non ci fa mancare nulla e che oggi più di prima è sempre più vicina alla squadra anche se non si vede.
Il rinnovo di Marco Donadel? Nessuno può dire di conoscere o di essere attaccato a Donadel più di me. Io l'ho portato a Lecce a 17 anni dove è salito alla ribalta. Con Marco sono stato molto chiaro dicendogli che negli ultimi due anni non l'avevo visto contento. Ogni calciatore deve essere convinto di essere più bravo degli altri e se ci sono delle scelte della società che possono penalizzare alcuni giocatori è giusto e onesto parlare con i ragazzi. A lui ho detto che sarebbe potuto andare in una piazza diversa dove sentirsi più importante. Lui però ha detto di volersi giocare le sue carte a Firenze e quando vediamo certi atteggiamenti non possiamo essere che felici.
La classifica del prossimo campionato? Sarà un anno pericoloso per tutti sia per chi ha provato a fare l'Inter o la Fiorentina che potrebbero anche bruciarsi sia per la lotta per la retrocessione dove non vedo tre squadre indiziate per tornare in Serie B. Tutte possono rischiare molto.
Il prossimo passo per consolidare il settore giovanile? Tutti i club devono partire dal fair play finanziario e questo è impossibile se non si lavora sui giovani. Noi in cinque anni abbiamo fatto molto e ringrazio tutti coloro che hanno lavorato sotto questo aspetto. Il prossimo passo è quello delle strutture, una cosa fondamentale per i giovani. Concentrare tutte le componenti vicine è fondamentale sia per gli allenatori che per i preparatori etc. Questo è quello che serve. Per la prima squadra, grazie al Comune, si stanno attrezzando i campino nel migliore dei modi dopo oltre 35 anni in cui la Fiorentina è stata costretta ad attraversare la strada. Spero che presto questa situazione si possa vedere anche per il settore giovanile, dai pulcini alla Primavera".