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  • 'Rinascerò, rinascerai': Roby Facchinetti canta per la sua Bergamo ferita

    'Rinascerò, rinascerai': Roby Facchinetti canta per la sua Bergamo ferita

    • Marina Belotti
    “Dea, magica Dea, fai sognare questa tua città”: sono passati quasi tredici anni da quando il cantante dei Pooh Roby Facchinetti, bergamasco doc e grande tifoso dell’Atalanta, dedicava il nuovo inno alla squadra della sua città. Allora si festeggiava un grande traguardo, i 100 anni di Storia dell’Atalanta, che aveva solo sfiorato l’accesso a un’Europa che sembrava ancora troppo lontana e irraggiungibile. Oggi Roby Facchinetti torna a impugnare il microfono, e lo fa dalle mura di casa sua, a 100 metri contati da quel Gewiss Stadium che è diventata la casa dei sogni Champions nerazzurri. Non più in un’occasione di festa, ma in uno dei momenti più bui della storia di Bergamo, che piange vittime e malati di Coronavirus a cui riesce a stento a dare un posto letto in ospedale o una sepoltura nel cimitero cittadino. Ha fatto davvero sognare la Dea in questi tredici anni dal suo Inno allo sport che oggi, però, passa in secondo piano e si tramuta in un nuovo Inno alla Vita. Sì, perché Roby Facchinetti lo sa: Bergamo e l’Atalanta hanno dentro di sé la forza per lottare, resistere e poi ‘rinascere’, un verbo che diventa la chiave di violino di questo brano commovente e suggestivo da cui prende il titolo. 'Rinascerò, rinascerai'.
     
    RINASCITA- “Rinascerò rinascerai, la tempesta che ci travolge, ci piega ma non ci spezzerà, siamo nati per combattere la sorte, ma ogni volta abbiamo sempre vinto noi, questi giorni cambieranno i nostri giorni ma stavolta impareremo un po’ di più”. Roby Facchinetti e Stefano D’Orazio hanno tradotto sullo spartito la lotta di Bergamo, città simbolo della resistenza al Coronavirus, un nemico invisibile che sta mettendo in ginocchio tutto il mondo. Nello stendere il pezzo-arrangiato da Danilo Ballo - con il mixaggio di Marco Barusso e le chitarre suonate da Diego Arrigoni dei Modà - Roby Facchinetti si è ispirato alle immagini tanto crude quanto reali dei camion dell’esercito che trasportano le salme dei bergamaschi fuori dalla loro città. La commozione che l’ha travolto per un simbolo di morte si è trasformata però ben presto in desiderio di rinascita e speranza e in un pensiero per gli eroi in corsia che curano notte e giorno i malati e per quei famigliari che non hanno nemmeno potuto salutare per l’ultima volta i loro cari. 
     
    ATALANTA TESTIMONIAL- A supporto del brano è stato realizzato un video con le immagini più belle della città tra la sua parte alta e bassa, con i volti del personale ospedaliero, medico, infermieristico di Bergamo e anche dei testimonial dell’Atalanta, mister Gian Piero Gasperini, il bomber Josip Ilicic e il goleador Duvan Zapata. Perché è un simbolo di rinascita la Dea, che tante volte durante la stagione è stata messa in ginocchio ed è partita sconfitta, ma poi ha saputo rialzarsi e uscirne vincente.I cori dell’inedito sono stati cantati da un gruppo di voci bergamasche riunitesi appositamente grazie alla collaborazione di Daniele “Vava” Vavassori, noto artista bergamasco.
     
    TUTTO DEVOLUTO - Roby Facchinetti canta quindi parole intrise di amore e coraggio per la sua città, ma non dona solo speranza a quanti stanno soffrendo, ma anche aiuti concreti: tutti i proventi dei download, dei diritti d’autore ed editoriali del brano infatti, disponibile su tutte le piattaforme digitali, saranno interamente devoluti -rispettivamente da SonyMusic e dalla SIAE - in beneficenza all’ospedale bergamasco Papa Giovanni XXIII per l’acquisto di attrezzature mediche. Inoltre, sarà possibile fare donazioni spontanee sul conto corrente dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. “Rinascerò rinascerai, quando tutto sarà finito, torneremo a riveder le stelle”. E per una volta, non importerà che siano le stelle di Champions, ma quelle dei volti finalmente distesi degli intrepidi e forti lavoratori bergamaschi che ce l’hanno fatta. E quelli dei loro cari che, da lassù, li saluteranno e li incoraggeranno a ripartire. A rinascere. 



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