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Rimontona Bologna: il bel gioco non c'è, per ora bastano la 'garra' e Orsolini
Il delirio rossoblù - per questa rimontona - regala felicità al chairman, Joey Saputo, e risintonizza Pippo con la piazza e con quel Fire and Desire, "Fuoco e Desiderio", che era stato lo slogan della campagna acquisti estiva. Non giocano un bel calcio, i rossoblù; anzi buttano via un tempo, ma dimostrano di avere qualcosa di simile alla "garra", quello spirito che - anche nelle fasi più complicate della partita - li tiene in vita. E così il Bologna vince a suo modo, soffrendo, recriminando per un rigore negato, risalendo subito la corrente, rimanendo attaccato alla partita fino alla fine quando ha pescato - vedi alla vice Orsolini - il jolly vincente.
Bologna con il 3-5-2, con Inzaghi che preferisce Nagy a Pulgar (disponibile dopo la riduzione della squalifica), dà fiducia a Svanberg (occhio, il talento c’è) e si affida alla ruvida concretezza di Santander. Udinese con il 4-1-4-1, con l’asse argentina formata da De Paul e Pussetto a salire subito sul palcoscenico. Il vantaggio dei friulani nasce da un’intuizione di De Paul, fresco di convocazione con la Nazionale argentina e sempre più importante per le sorti dei friulani (ha partecipato infatti a 6 delle 8 reti dell'Udinese con 4 gol e 2 assist). Il taglio per Pussetto è perfetto, il resto lo fa questo esterno d’attacco che si è messo in luce l’anno scorso con l’Atletico Huracàn: saltare Krejcì è un attimo, beffare Skorupski in uscita è il giusto premio per una squadra meglio messa in campo. Prima il Bologna era andato vicino al gol del vantaggio, ma Santander si era fatto ribattere il tiro sulla linea da Stryger; prima ancora l’arbitro Manganiello si era affidato al Var (o meglio: Orsato gli aveva consigliato di farlo) per fare chiarezza su un contatto Troost-Ekong -Svanberg. Rigore? Sì, per tutti. Il rigore sembra netto, in campo se ne accorgono tutti, solo davanti al Var la decisione di Manganiello non cambia. Vede e rivede le immagini, ma resta fermo nella decisione presa "dal vivo". Niente rigore. Proteste e recriminazioni a non finire, per un Bologna che - pur patendo l’organizzazione di gioco dell’Udinese - ha saputo reagire subito con il piglio giusto, senza abbattersi, anzi riversandosi nella metà campo avversaria e trovando il pareggio proprio con el ropero, "l'armadio", il centravanti paraguaiano che si era sbloccato con la Roma. La ripresa è tutta del Bologna, che va vicino al gol in più di un’occasione e alla fine - quando mancano meno di dieci minuti - trova con Orsolini il gol che ridà serenità e fissa il Bologna ad una classifica finalmente soddisfacente.
IL TABELLINO
Bologna-Udinese: 2-1 (primo tempo 1-1)
Marcatori: 32’ p.t. Pussetto (U), 42’ p.t. Santander (B), 37’ s.t. Orsolini (B).
Assist: 32’ p.t. De Paul (U), 42’ p.t. Svanberg (B), 37’ s.t. Mattiello (B).
Bologna (3-5-2): Skorupski; De Maio, Danilo, Calabresi; Mattiello Svanberg (35’ s.t. Orsolini), Nagy, Dzemaili, Krejci (17’ s.t. Dijks); Falcinelli (30’ s.t. Okwonkwo), Santander. All. Inzaghi.
Udinese (4-1-4-1): Scuffet; Stryger, Troost-Ekong, Nuytinck, Samir; Behrami (39’ s.t. Machis); Pussetto (12’ s.t. D’Alessandro), Fofana, Mandragora, De Paul; Lasagna (19’ s.t. Teodorczyk). All. Velazquez.
Arbitro: Manganiello di Pinerolo.
Ammoniti: 2’ s.t.Svanberg (B), 9’ s.t. Pussetto (U), 13’ s.t. Nagy (B), 24’ s.t. De Paul (U), 27’ s.t. Behrami (U), 46’ s.t. Machis (U).