Rilancio su De Rossi:| Roma, rivoluzione a gennaio
Sabatini parlerà con tutti i giocatori scontenti e cercherà soluzioni sul mercato. Su una cosa, infatti, tutti e tre hanno convenuto: la rivoluzione della rosa deve continuare a gennaio con diverse cessioni e qualche acquisto. Si torna al punto di partenza, quando Luis Enrique fu chiamato alla guida della Roma e chiese di demolire il più possibile l'impianto della vecchia squadra. A parte Totti e De Rossi, tutti gli altri per lui erano cedibili. Ma la rivoluzione della squadra si è fermata a metà, per mancanza di tempo e per le difficoltà incontrate nel mercato in uscita.
Tanto per fare due esempi, Borriello ha rifiutato quattro destinazioni negli ultimi giorni di mercato (mentre ora potrebbe riaprire al Genoa), Pizarro ha detto no all'offerta molto sostanziosa del Palermo. A gennaio la società tornerà in pressing (in lista di partenza anche Simplicio, Cicinho, Juan, Cassetti, Antunes, Barusso e Okaka), perché più cessioni si realizzano, più acquisti si potranno fare. Ne servono almeno tre: due difensori e un centrocampista fisico. Il piano non è stato ancora presentato ai proprietari americani. Impossibile fissare il budget per gli acquisti senza sapere il numero di cessioni realizzabili e l'esito della trattativa con De Rossi.
La Roma ha deciso di chiudere la partita del suo rinnovo una volta per tutte per dare un primo segnale di svolta. L'ultimo rilancio non è bastato e la società si è convinta ad alzare a sei milioni netti l'offerta, sin dal primo anno di contratto. Il procuratore Berti ha preso tempo, in attesa di un segnale del Manchester City che stasera saprà se proseguirà il suo cammino in Champions League. Ma alla fine dovrà prevalere la volontà del giocatore che continua a volere il rinnovo con la Roma.
(Il Tempo)