Torino:| Torna in campo 'Verdinho'
Simone Verdi non gioca dal 6 gennaio, Torino-AlbinoLeffe. Sono dunque quasi trascorsi quattro mesi dall'ultima apparizione, e benché il ragazzo abbia mostrato d'essere chiaramente in ripresa con la Primavera sabato scorso, non è tuttavia ipotizzabile che possa essere un rinforzo d'immediato utilizzo. A frenare la stagione e a far franare il morale è stata la pubalgia, sindrome che il giocatore aveva già pagato nella scorsa stagione al Milan e che nel Toro lo ha penalizzato con ricorrenti fasi cicliche. La parabola calcistica granata di Verdi somiglia così a quei titoli umorali di Borsa, capaci di produrre apprezzabili impennate ma pure incontrollabili picchiate. Ora il trend pare essere tornato sotto controllo, anche perché da qualche settimana il ragazzo riesce a lavorare con un minimo di continuità. Logicamente la condizione è quella che è, sicché da Verdi ci si possono attendere ritagli di partita, accelerazioni e pause: non certo un rendimento stabile e lineare.
QUEI RIMPIANTI - Sabato, contro i coetanei del Modena, è stato anche tutto molto più semplice. Al netto delle qualità tecniche, in campo non c'era gara in quanto a motivazioni: gli emiliani ormai erano appagati, i granata affamati. Con una vittoria la squadra di Asta avrebbe coronato il suo miracolo sportivo di qualificarsi alla finale a 8 per lo scudetto, e difatti dopo pochi minuti ch'era iniziata la partita è già finita. Verdi ha saputo sfruttare la mollezza degli avversari riproponendo qualche colpo del suo repertorio: a Milanello lo hanno ribattezzato Verdinho per la fantasia e il suo estro calcistico, e nelle prime giornate al Torino il ragazzo ha confermato che quell'etichetta non era assolutamente forzata. Senonché la pubalgia poi lo ha subito bersagliato, attaccandolo a più riprese. A conti fatti Verdi è riuscito a mettere insieme 11 presenze, di cui 5 partendo nell'undici titolare: pensando allo strepitoso esordio di Ascoli, ad agosto, quando da debuttante in B trascinò i compagni alla vittoria in rimonta, il seguito della stagione alimenta rimpianti. A Ventura difatti sarebbe servito tantissimo il talento di questo giocatore che calcia indifferentemente col destro e col mancino e che salta l'uomo con la stessa facilità con cui Balotelli alimenta polemiche. Anche domani contro la Reggina, per sfruttare il vantaggio iniziale e gli spazi che i calabresi fatalmente dovranno concedere, se non troveranno subito il pareggio, Verdi sarebbe l'elemento ideale vista la stanchezza di Stevanovic: invece ci vorrà ancora un po' di pazienza per rivedere il talentino di Broni in campo. Sabato l'ex rossonero ha dichiarato: 'Mi sento finalmente bene, poco alla volta sto anche ritrovando la miglior condizione. Spero di poter dare il mio contributo per raggiungere il nostro obiettivo, Ventura mi ha sempre seguito con attenzione e mi auguro che possa darmi ulteriori opportunità'. A fine stagione, assieme al Milan, il presidente Cairo dovrà ragionare sul futuro di questo giocatore, e analogamente verrà valutata pure la posizione di Gianmario Comi, che dal Toro al Milan ha compiuto il percorso contrario, ma sempre in regime di compartecipazione. Nella Primavera rossonera il bomber figlio d'arte è definitivamente esploso; Comi jr ha realizzato 25 gol solo in campionato, portando la squadra rosonera alla fase finale. Difficile, se non quasi impossibile, che Comi possa sfidare il suo Toro: le squadre non sono testa di serie e quindi potrebbero trovarsi solo in finale. Ipotizzabile il rinnovo della comproprietà, con Verdi ancora al Toro e Comi prestato a una squadra di serie B per l'ulteriore salto di qualità, alzando però l'asticella.
(Tuttosport - Edizione Locale)