Non trovava il gol in campionato da 134 giorni, complice l'infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi da novembre ai primi di gennaio, ma il ritorno alla rete di Lionel Messi a Siviglia è coinciso con l'aggancio in classifica ad Atletico e Real Madrid e con l'ennesimo record dell'asso argentino. Sono 226 le reti realizzare in 262 partite di Liga, raggiunto il quinto posto di tutti i tempi; i prossimi traguardi sono i 227 di Alfredo Di Stefano e i 228 di Raul, più staccati il messicano Hugo Sanchez con 234 marcature e il primatista Telmo Zarra, autore di 253 gol in 277 apparizioni con la maglia dell'Athletic Bilbao. Ma, numeri a parte, il Messi ammirato ieri sera al Sanchez Pizjuan è stato nuovamente quel giocatore capace di trascinare con irrisoria facilità i compagni alla vittoria.
RINNOVO E MONDIALE NEL MIRINO - Una doppietta e un assist per riprendersi in mano una squadra che non ha più l'irresistibilità della corazzata dell'epopea di Guardiola e soprattutto un messaggio chiaro e forte a chi lo aveva dato sul viale del tramonto troppo in fretta. Ceduto momentaneamente il trono di miglior giocatore del mondo all'eterno rivale Cristiano Ronaldo, Messi si è preparato nel ritiro invernale nella sua Rosario  con due chiari obiettivi nella testa: strappare al Barcellona un mega ritocco di contratto per piazzare il controsorpasso a CR7 (lo scorso weekend Sport parlava addirittura di 25 milioni di euro fino al 2018) e arrivare al Mondiale brasiliano al top della condizione. Il grande sogno della Pulce e dell'Argentina è di portare a casa la Coppa del Mondo proprio sotto gli occhi dei nemici di sempre, un sogno che ha iniziato a prendere corpo sotto il diluvio di Siviglia.