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    Ricorso Juve-Napoli, la difesa degli azzurri: 'Condanna senza prove, violati i principi del giusto processo'

    Ricorso Juve-Napoli, la difesa degli azzurri: 'Condanna senza prove, violati i principi del giusto processo'

    Settimana cruciale per la Serie A, non solo per il calcio giocato e le ultime partite prima della sosta natalizia. Martedì andrà in scena l'udienza al Coni per il ricorso legato a Juventus-Napoli, partita non disputata con la seguente sconfitta a tavolino per gli azzurri, cui è stata inflitta anche un punto di penalizzazione in classifica. Il legale del Napoli Mattia Grassani, coadiuvato dal nuovo avvocato Enrico Lubrano, esporranno i punti del ricorso, parlando di "Una causa di forza maggiore che è stata preclusione alla trasferta, è intervenuta già il giorno prima della partita".

    PUNTI CHIAVE E ATTACCO AL GIUDICE - Il Mattino pubblica infatti alcuni stralci del ricorso degli azzurri, sottolineando come uno dei punti chiave sarà fare leva sul fatto che il successivo provvedimento del 4 ottobre aveva carattere solo confermativo e non di primo provvedimento di preclusione alla trasferta. Non è un dettaglio di poco conto". Di conseguenza, il Napoli proverà a dimostrare che il provvedimento avrebbe valenza di atto di forza maggiore. Ma non finisce qui, perché si prosegue con un duro attacco al presidente della Corte d'Appello Sandulli. Come scrivono i due avvocati nel ricorso, "non c'è una «benché minima prova» di una condotta in malafede del Napoli. In pratica la condanna in primo e secondo grado violano i principi cardine del giusto processo: la presunzione di buona fede e il principio del «in dubbio, pro reo». Qui, sarebbe avvenuto il contrario. Perché non c'è movente o interesse della società a non giocare la gara". Attesa per martedì quindi, dove si giocherà un altro atto chiave per Juventus-Napoli.

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